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Daniele Assereto
Daniele
Assereto


 
Luglio 2004

31 luglio 2004
ESTATE 2004 - GIORNO 0

giorno successivo
Lasciate che inauguri questo diario di viaggio con quella che sarà la nostra colonna sonora in questi movimentati giorni.

01 - Young Dubliners
02 - Queen
03 - The Corrs
04 - Elio e le Storie Tese
05 - Knife
06 - Bon Jovi
07 - Nair
08 - Alice Cooper
09 - Alan Silvestri
10 - Modena City Ramblers
11 - AA.VV.
12 - Anastacia
13 - Franz Ferdinand
14 - Millennium
15 - Moby
16 - No Doubt
17 - Oomph!
18 - Santana
19 - Splindeparì
20 - Shania Twain

Che il vento sia con noi. Sempre.

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23 luglio 2004
PROSPERO

Siate i benvenuti nel mio maniero. Lasciate che vi accolga a braccia aperte, e che i miei cortigiani vi mostrino la strada per giungere fino a me. Avete vissuto una giornata piena prima di arrivare fin qui, e non potete quindi non lasciare che vi distolgano la mente dalle fatiche quotidiane.
Lasciate, per cortesia, che i versi in prosa e poesia vi assalgano, tra questi bastioni, fino a condurvi a me, alla fine del percorso. Lasciate che le mura di questo forte genovese vi avvolgano con tutta la sua storia ed il suo fascino. Lasciate che i miei cantori e giullari vi allietino l’anima, tra una lacrima e l’altra, tra un passaggio oscuro e una torcia illuminata.
Non ascoltate le anime in pena, assetate di sapere, che ho lasciato fuori dal mio maniero. Non prestate orecchio alle lusinghe degli invidiosi e di coloro che desistono dall’accettare il mio invito. Sarete appagati di quanto vedrete e sentirete, avete la mia parola. Ed io, non mento mai. Chiedetelo a hi mi ha conosciuto, a chi ha già in passato accettato il mio invito, ai nobili di spirito e di cuore. La prosperità è tra queste mura, così come lo era tra i versi teatrali che Edgar Allan Poe provò a decantare in mio onore, e vi riuscì. Perfettamente.
Ora che siete finalmente qui, state iniziando a capire la verità su quello che vi circonda. Non siete davanti ad una semplice rappresentazione teatrale. Non è la parafrasi di una vita sognata o miseramente vissuta. Non state assistendo all’ennesima finzione. Non oggi. Non stasera. Non qui.
Quello che vedete è la mera verità. Quello che sentite è l’innocenza innocentita, il candore immacolato, il più puro piacere impiacentito. Versate le vostre ultime lacrime per la giornata che vi state lasciando alle spalle, perchè questo è il regno della pace e del benessere, del piacere e della gioia. I miei musici di terranno compagnia finchè deciderete di restare con noi. Le mie danzatrici balleranno per voi fino allo svenimento. I miei cantori e poeti verseranno per voi le ultime parole che fuoriescono dalle loro penne, oramai consunte e quasi senza inchiostro.
E adesso, ora che avete avuto un assaggio di tutto quello che vi offro, come farete a tornare alle vostre stanche e normali vite? Come farete a dimenticare quello che avete visto in una calda serata estiva? Come farete a non raccontare tutto ciò alla prima persona che incontrerete, domani mattina? Sempre se sarete tornati alle vostre case, per domani mattina. Perchè non sareste i primi, e di certo non gli ultimi, a decidere di fermarvi qui, tra queste mura, per sempre. Con me.
Che cosa vi rende, quindi, ancora dubbiosi? Io sono qui. La scelta è vostra. Non ve ne pentirete, ve lo posso assicurare.
In fede.

Firmato: la morte rossa.

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9 luglio 2004
THE CORRS

Capitale europea della cultura 2004. Acquario. Galeone. Capodoglio.
Genova è sempre stata una città di mare. Il suo porto ha sempre ospitato navi provenienti da tutte le parti del mondo. Una società praticamente multi-etnica, stretta sul mare dai suoi monti e dai forti che la circondano. Immaginatevi i fiordi norvegesi. Immaginatevi il meccano. Immaginatevi i lego. Genova sta ai fiordi norvegesi come il lego sta al meccano. Pacifico.
Immaginatevi ora una barca di pescatori che, alla fine di una giornata, si imbarca nel mar ligure per andare a pesca. Non un pescatore solitario, in stile "il vecchio e il mare", bensì un pescatore che si fa aiutare da altri pescatori. Raccolgono le loro reti, e si imbarcano alla volta del mare aperto. In mezzo al mare, sono solo loro e centinaia di pesci. Iniziano a muoversi, a seguire le loro movenze tipiche di pescatori, che sono affascinanti per un qualunque spettatore. I pesci stessi, ne rimangono ammaliati. Iniziano a seguire con occhi stupiti quei movimenti, a seguirli, a sentirsi un tutt'uno con loro. Mentre i pescatori preparano le reti per pescare i pesci, sono i pesci stessi a disporsi tutto intorno a quella barca fino a formare una specie di rete, a maglie fittissime, per seguire quei movimenti tanto, troppo affascinanti. Chi è, a questo punto, a pescare l'altro? Dove risiede la rete principale? Con i pescatori, o tutto attorno a loro? Impossibile dirlo. Pacifico.
Provate adesso a pensare che quei pescatori siano un gruppo musicale, giunto a Genova in occasione del 2004. Capitale europea della cultura. I pesci sono le persone che li seguono e osservano ogni movimento e spostamento del gruppo. Provate adesso a pensare a due ore di musica, otto musicisti sul palco, il mare in lontananza a fare da sfondo, una tenso-struttura sopra la testa, canzoni immediate e un innato talento di musicisti. Provate adesso a pensare ad un gruppo irlandese, chiamato Corrs, che vengono a Genova. Provateci. E otterrete quella rete di emozioni che possono avvolgere e catturare fino a non lasciare più scampo, fino a legarti per sempre a quelle canzoni che non ha nemmeno senso ricordare una per una, tanto erano stupende nella loro semplicità e coinvolgenza. Andrea alla voce e flauto. Sharon al violino e cori. Caroline alla batteria, pianoforte e cori. Jim alla chitarra, pianoforte e cori. Altri quattro ottimi musicisti. Un concerto che ha rischiato fino alla fine di saltare, visto che Caroline sta aspettando un bambino. Questo, per fortuna, non le ha certo impedito di suonare il bodhran o un tamburone grosso quanto una vecchia fiat cinquecento. Stupendo. E pacifico.
Tornate quindi infine a pensare a quei pescatori, naviganti lungo i loro fiordi pseudo-norvegesi. Trasportateli come d'incanto nella vostra mente, nella vostra stanza, nel vostro acquario privato. Scoprirete magicamente che voi siete sempre stati dei pesci, ma allo stesso tempo dei pescatori. Siete riusciti a pescare nella vostra rete proprio quei pesci che erano pescatori a loro volta. Li avete catturati con il vostro interesse. Le vostre passioni. Le vostre reti. Sono ora alla vostra mercé. Da Caroline a Jim, da Sharon fino ad Andrea, il capodoglio più affascinante che si sia mai visto solcare i mari e i palchi di Genova.

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9 luglio 2004
I 3 TEOREMI APD

Visto il successo del famoso teorema di Polizzi, e le sue applicazioni al mondo reale, è possibile identificarne una serie di 3, strettamente collegati tra di loro.

1 - Se non compila, è il compilatore
2 - Se compila, funziona
3 - Se funziona, non chiedere altro
4 - Consegniamo

Il primo è stato ideato da Daniele Assereto, nel corso dei suoi studi in Informatica presso l'Università degli Studi di Genova. Il teorema non fa altro che descrivere il comportamento di un programma e il suo legame con il programmatore: se il programma non viene compilato, la colpa non deve assolutamente ricadere sul programmatore, ma piuttosto sul compilatore, che è sicuramente bacato, da qualche parte.

Il secondo, e forse più famoso, è opera del genio di Stefano Polizzi, anche lui laureato presso il Dipartimento di Informatica all'Università degli Studi di Genova. Il teorema afferma che nel momento stesso in cui un programma viene compilato correttamente dal compilatore, questo eseguirà esattamente quello che il programmatore voleva che eseguisse in principio. Ne più, ne meno.

Il terzo teorema è opera di Raffaele Dell'aversana. Quando un programma funziona, il programmatore che ci si trova a che fare, che l'abbia sviluppato lui o meno, non deve assolutamente più preoccuparsi del come faccia a funzionare, e del perchè funzioni. Funziona, e basta.

Le conseguenze dei 3 teoremi APD sono più che evidenti nella vita di tutti i giorni di un programmatore. Consegniamo.

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4 luglio 2004
ESTRATTI SMS

Il vento si è perso nei ricordi di una serata indimenticabile, e sta cercando di sopravvivere ad una giornata normale e monotona...

Il vento non smette mai di soffiare... o perlomeno non smetterà per me!

Gallo sette?

Quando ascolterò il vento penserò che anche tu lo stai ascoltando, e mi sembrerà che tu sia qui al mio fianco!

Se volgerai lo sguardo al vento, lo sentirai sempre sussurrare parole che verranno da Rapallo... ovunque tu sia! E io volgerò lo sguardo ad oriente...

Il vento ha sentito la tua mancanza stasera... ma ha ascoltato tutta la sera le parole sussurrate da oriente!

Noi sapere. Noi capire. Noi volere bene di Mirko. Noi salutare.

Pazzesco... stasera sono già a casa a quest'ora... davanti alla finestra, a guardare la luna, e ascoltare le parole che il vento sussurra da occidente!

Le uniche note che sento adesso sono quelle che la sera ha portato con sé, da occidente, e dalle quali mi sto lasciando cullare nella veglia di un fine giornata...

Ranocchiette nel mondo = ranocchiette nel mondo - 7

Volgi anche lo sguardo in alto, e vedrai gli astri che ho dipinto con i colori del firmamento, e sentirai le stelle sussurrare il tuo nome...

Ho dipinto un astro coi colori del firmamento, e insegnato a una stella le melodie celesti, solo per i tuoi occhi riflessi nei miei.

Prendendo ogni singolo istante di una sera passata con te, dovrei ringraziarti ad ogni batter di ciglia per tutto!

Ok.

Sto guardando uno spicchio di luna pensando ai bisbigli provenienti da occidente, e mi sorride!

Se le stelle smettessero di brillare ma i vuoi occhi fossero vicini ai miei, non noterei la differenza!

A domani! E stasera guarda le stelle con lo spirito rivolto alla luna, e sarà già domattina!

Gallo?

Prendi il volo dell'ultima rondine in questo primo giorno d'estate, inseguila fino alla nuvola più bianca in cielo, e troverai la gioia per domani.

50 volte il primo bacio, 22.15, fiumara.

Innalza il volto al cielo, punta un dito per contare e seguire il cammino delle stelle, e sentirai il mio sguardo strabico di fianco al tuo.

Che bello! Un tasso mi ha fatto da guida negli ultimi cento metri di strada! Ah... mi è venuto in mente quello che ti volevo chiedere! Mitico!

Gallo sette!

Morfeo mi ha abbandonato, sono andato a votare, e ora sono qui davanti ad una birra a comporre versi che nessuno leggerà mai...

Non è possibile... arrivo a casa, mi sdraio a letto e... iniziano i fuochi d'artificio!

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