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Daniele Assereto
Daniele
Assereto


 
2 Dicembre 2005
GENOVA A COLORI

Per qualcuno, Genova è una città in bianco e nero.
Basta in effetti guardare dalla finestra in un giorno di pioggia, per rendersene conto. Basta un temporale autunnale e Genova sembra sparire, avvolta da quella foschia mattutina che però nebbia non è, complici quelle case sparpagliate come per gioco su questo breve tratto della riviera ligure. Due gocce d’acqua, e la città diventa così grigia che lo stesso grigio comincia a sentirsi imbarazzato al confronto. Due gocce d’acqua, e anche l’umore di tutti quegli autisti, che fino a poche ore prima ascoltavano gioiosamente la propria autoradio emettere suoni felici, si trasformano in oscure belve assetate di semafori verdi altrui, di parcheggi blu fantasma, e di assurde rivincite nei confronti di enormi parallelepipedi arancioni che sembrano essere gli unici a voler mantenere un po’ di colore in questa città oramai in preda del bianco e nero.
L’assenza di colore però non si ferma alle giornate di pioggia. Potreste notare, camminando per via XX Settembre con il naso all’insù, come le arcate siano in perenne stato di ricoloramento per colpa delle avversità atmosferiche, del trascorrere inesorabile del tempo, o di entrambi. Adesso sono tutte grigie, sfumate, appassite, e faticate quasi a riconoscere quello che vi doveva essere disegnato fino a qualche anno fa. Potreste, sempre camminando con il naso all’insù, andare a sbattere in una signora tutta agghindata e seminascosta sotto una pelliccia di, speriamolo col cuore ma senza alcuna certezza, finta pelliccia di visone, che vi farebbe scoprire o ricordare all’improvviso quanto possa essere colorito il linguaggio delle persone, anche quando hanno superato i quarant’anni d’età anagrafica.
Genova è grigia anche quando sentite parlare due genovesi riguardo a un terzo genovese. Tutta l’invidia sopita in anni e anni di mugugni malcelati esplodono non appena gli abitanti della città si ritrovano a sparlare alle spalle di qualcuno che non è presente. Brutta abitudine, decisamente molto brutta, che dimostra ancora una volta come sia possibile che per qualcuno Genova sia una città in bianco e nero.
Per qualcuno, invece, Genova è una città a colori.
Bastava infatti trovarsi martedì 29 novembre alla FNAC, quel grande negozione che si trova proprio in fondo a quella stessa via XX Settembre, per scoprire come musicisti e figuri appartenenti allo stesso regno musicale della città siano riusciti a incontrarsi e venirsi incontro nel corso della presentazione della serata GenovaTune, che si terrà il 7 dicembre al Logo Loco di Sampierdarena. Niente discorsi alle spalle di assenti e niente voglia di superiorità o rivalsa, ma solo tante belle idee e voglia di confrontarsi in quello spazio ristretto ma veramente colorato di buoni propositi, miraggio reale in una città allo stesso tempo ristretta ma altrettanto colorata.
Un nuovo punto d’incontro. Una nuova opportunità per trovarsi tutti insieme a parlare dei problemi che affliggono quella realtà sonora che sono i palchi, i negozi, le etichette e perché no anche le radio, di quella Genova che non è in bianco e nero come vorrebbero tutti gli assenti, ma colorata e frizzante come possono testimoniare tutti coloro che, in fondo, credono che la loro città non abbia "i giorni tutti uguali"...

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