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Daniele Assereto
Daniele
Assereto


 
10 Marzo 2000
KOROZY - LONG ROAD TO THE LAND OF BLACK

Benvenuti nel grande Circo Black Metal!
Qui non troverete clown o pinzillacchere varie, ma solo individui vario-pinti e tetro-vestiti sempre convinti di essere "i più cattivi di tutti". Non credete quindi a tutti coloro che affermano che il Black Metal è musica fatta da buffoni o teatranti di corte. Come i migliori clown del migliore circo, loro credono veramente in quello che fanno, al punto di immedesimarsi talvolta in tutto quello che dicono. Genio o follia?
Il Gatto Fenriz era finalmente giunto all'ultimo disco della carrellata black di questo mese, ed era un vero e proprio album di classe.
Le danze iniziavano con "road to the land of black", intro sognante e tetra dominata da una voce calda e sussurrante, che poi esplodeva e rivelava l'arte. Non si trattava di semplice black, perché tutti i brani erano a se stanti, opere complesse colme di passaggi quasi "classici", un black non tirato quindi che si prendeva pause di riflessione tra una sfuriata e l'altra, forse per capire se doveva o meno prendersi sul serio, come i migliori clown.
Ma il vero punto di forza del disco erano le tastiere. Tastiere che ora comandavano e trascinavano, ora componevano e legavano il tutto, ma che non sovrastavano mai e non soffocavano le composizioni. Tastiere impreziosite ulteriormente da stacchi pianistici che riportavano alla mente gruppi geniali quali gli Arcturus. A volte gli sembrava quasi di trovarsi davanti ai Rhapsody del black, per la qualità delle composizioni e per la ricercatezze di certi passaggi. Certo, qui il power non c'entrava niente, però...
Musica sinfonica, una band matura che poteva benissimo stare al fianco di compagni ben più sopravvalutati. Tutto questo amalgamato con sorprendenti chitarre soliste che richiamavano i classici heavy degli anni '80, e il Gatto Fenriz non aveva potuto fare altro che adorarli, senza farsi trarre in inganno dal semplice fatto che i Korozy provenissero dalla Bulgaria.
Se era vero che questa musica era sulla via del tramonto e che quelli erano gli ultimi respiri dalla stanza medica in cui era stato relegato in coma, il Gatto Fenriz era più che sicuro che si sarebbe salvato, e il Clown sarebbe tornato nel suo Circo per continuare là dove si era fermato. Volente o nolente, non sarebbe stato ignorato.
Non chiamateli semplicemente Pagliacci, e non ignorateli. Potreste pentirvene. Potreste perdervi il lato oscuro del Metal, oggi più vivo che mai.

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