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Daniele Assereto
Daniele
Assereto


 
6 Maggio 2008
SILENZIO

Guardami. Guarda nei miei occhi. Lo sai, non mi hai mai visto piangere. Mai. E ora guardami. Se mai tu vedessi una lacrima che scorre sulle mie guance, sappi che mi starà facendo rabbrividire in tutto il corpo, fin dentro le ossa. Se mai tu vedessi una lacrima scorrere giù, sempre più giù, fino a scomparire sotto il collo, sappi che starò tremando. Oh, se starò tremando. Starò tremando come se il mio cuore fosse vittima di un terremoto, nato nel più profondo dei miei occhi. E tu lo sai, io non piango mai. Io non grido mai il mio dolore. Mai.

Silenzio.

Lo sai, sai perfettamente che cosa provo. Sai che vorrei amarti, darti tutto il mio cuore. Sai che vorrei amarti, ma allo stesso tempo io so che farei meglio a non avvicinarmi nemmeno a te. Vorrei stringerti a me, stringerti forte, sempre più forte, ma i miei stessi sensi mi avvertono del pericolo, e capisco che devo fermarmi. Vorrei baciarti. Oh, lo vorrei così tanto. Così tanto. Vorrei avere la possibilità e la fortuna di pregustare ogni tuo più piccolo respiro, ogni tuo desiderio. Ma so che non è possibile. Vorrei baciarti, ma so che ne morirei. Morirei. Perchè tu sei come un veleno che mi è entrato in circolo, nel sangue, e oramai scorre dentro le mie vene senza che io possa fare nulla per fermarlo. Presto arriverà fino al cuore, e allora sarà troppo tardi, per avere ancora la possibilità di liberarmi di te. Per liberarmi dalle catene che mi imprigionano, ma da cui non voglio separarmi. E' troppo tardi, oramai.

Silenzio.

E adesso prendili, e portali via, lontano. Prendi i miei occhi e portali via con te, perchè preferisco essere cieco piuttosto che subire tutto questo. Hai rotto il mio cuore, l'hai distrutto. Hai rotto quel cuore che credevo fosse di pietra, da quanto l'avevo reso insensibile al dolore esterno. Ora, ti prego, portalo via con te, o gettalo via. Ma non lasciarlo lì, solo. Perchè lo sai. Guardami. Io non piango mai. Mai.

Silenzio.

Un solo tuo sguardo potrebbe uccidere. Potrebbe uccidermi. Ma non posso più fare a meno di te. Ti amo, silenzio, tu che niente mi dici che non sappia già. Ti odio, silenzio, perché già conosco tutto di te, ma non posso fare a meno di stare un’ora, un giorno, un anno, o ancora più, senza di te. Senza di me.

[Liberamente ispirato a "I never cry" e "Poison", di Alice Cooper. E ad "Al modo di me" e "Don't break the silence", di Chiara Daino.]

[Commento lasciato da Chiara Daino il 7 Maggio 2008, 02.14]
Dicono?
Dimenticano.
Non dicono?
Hanno detto.

Fanno?
E' fatale.
Non fanno?
E' uguale.

Perché
aspettare?
- Tutto è
sognare.

[Fernando Pessoa]

Amico in ascolto. Ancora: segni gravidi. Parole e lividi. Chapeau Dani!

Nel grazie che sai




[Commento lasciato da Pazuzu il 7 Maggio 2008, 09.09]
Parole e lividi. Segni nell'aria e sulla carne. Li vidi, e ne rimasi perplesso. Li vidi, e ne rimasi affascinato. Sognai nell'aria, e i lividi volarono via. Sognai sulla carne, e le parole scomparvero. A te, grazie per le parole. A me, parche per i lividi.

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