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Daniele Assereto
Daniele
Assereto


 
29 Gennaio 2001
PENSIERO

Sono confuso. Non so più che cosa pensare. Mi ritrovo a rincorrere le mie sensazioni come ogni tanto succede e non so nemmeno se sono vere, se sono sincere. Credo di essere in pace con me stesso e forse non lo sono. Non come vorrei esserlo. Non come mi convinco che vorrei essere. Ma allora perchè dovrei fingere, perchè dovrei cercare di nascondere a me stesso quello che provo veramente, quello che sento nel profondo del cuore e che non voglio ammettere? Sarà perchè sono stato troppo male in passato, sarà perchè non voglio ripetere gli stessi errori del passato, le stesse sensazioni, le stesse emozioni?
Una musica triste accompagna le mie giornate da parecchi anni a questa parte e io non voglio che smetta, mi sto autocrogiolando convincendomi che non voglio cambiare, che sono diverso da quello che in realtà mi sento di essere. Cercare di capirsi è sempre difficile, figuriamoci capire gli altri quando non si è in pace con se stessi. O forse sono in pace con me stesso e non lo voglio ammettere. Non so. Cosa potrei fare per capire, per capirmi? Non so. Non mi aspetto nemmeno una rivelazione subitanea che porti la luce nella mia vita, perchè il buio a volte è così confortevole, così invitante, così piacevole. E allora lascio che tutto quello che mi circonda sparisca, temporaneamente, chissà, alla ricerca di chissà cosa. Di chissà chi.
Sono sereno, non felice, ma quanto potrà durare? Quanto potrà resistere il mio animo ai continui attacchi della vita, alle continue imboscate che ogni giorno di più mi sembra di subire da un fato mai benigno, da un destino che sembra essersi messo d'accordo con Qualcuno per non farmi raggiungere la felicità?
Navigo in un oceano di dubbi, incertezze velate che non oso scoprire solo per non accorgermi che in realtà io non sono io, tu non sei tu, e la mia vita non è la mia vita. Dubbi, dolore, serenità a tratti. Un mondo difficile, una vita intensa, giorni vuoti che si succedono a giorni pieni che si succedono a giorni vuoti. Dolore, dubbi, serenità a tratti. Ma mai felicità. Mai la sicurezza di aver colto l'attimo essenziale della mia vita, della mia intera esistenza.
Amare, odiare, vivere. Tre verbi infiniti ma di breve durata. Pessimismo latente, ottimismo ostentato passivamente come se fosse merce in vendita al supermercato. Tre ore di solitudine, tre ore di pensieri che sfuggono anche a me che li dovrei generare, che li dovrei controllare. Che dovrei capire. Ma in realtà non capisco proprio niente. Niente.
E allora facciamo festa, per scacciare questi dubbi, questo dolore, questo quieto vivere. Oggi è un altro giorno, un altro giorno di festa. Musica!

[Commento lasciato da Pazuzu il 29 Novembre 2004]
Sfrutto nuovamente questo spazio riservato ai saluti per comunicare che, finalmente, il sacro Oracolo è passato a salutare il sito Pazuzu.it!
Lo trovate nella sua apposita sezione, e potete rivolgerGli qualunque genere di domande, basta che poi sappiate accettare la risposta che vi darà...

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