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Daniele Assereto
Daniele
Assereto


 
22 Giugno 2007
CRANCY CROCK E MERCURYO CROMO @ MARTINENGO

Spesso il genovese si lamenta della situazione nella sua città, si lamenta di quello che legge, di quello che vede, di quello che sente. Si lamenta di questo o di quel problema. Il genovese "mugugna" sempre, impreca a volte, bestemmia raramente, perchè in tutto quello che lo circonda c'è sempre qualcosa che non gli va a genio, che cambierebbe, ma non sa come. Oppure lo sa, me è un segreto che nasconde gelosamente nel suo cuore, e mai e poi mai lo rivelerebbe ad alcuno senza cercare di farcelo arrivare se non attraverso i suoi perenni "mugugni", le sue malcelate imprecazioni, le sue scarne bestemmie.
Anche io sono fatto così, lo ammetto. I casi della vita mi hanno portato però a trasferirmi lavorativamente in provincia di Bergamo, e quale occasione migliore potevo chiedere per confrontarmi con una cultura diversa da quella a cui sono talmente abituato da non far più caso a tutti i suoi difetti? E' oramai estate, i festival musicali estivi fioriscono come mosche attirate dai posteriori delle vacche, e io ieri sera mi sono trovato ad una sagra di paese, spersa per la pianura padana, con un palco in mezzo ad un prato. Un palco enorme, in mezzo ad un prato. Raggiungere il posto non è stato facile, visto che i cartelli erano pochi e ben mimetizzati agli angoli di sole due strade, ma il fatto di essere guidato mi ha facilitato nella ricerca del luogo. E quindi, sono infine arrivato a destinazione, nel paesino di Martinengo. Un tendone elargiva cibo e birra, in quanto la sagra era una celebrazione di qualche tipo dell'Atalanta, ma dall'alto delle mie imbarazzanti conoscenze calcistiche mi sono limitato ad offrirmi da bere più e più volte e a rivolgere tutte le mie attenzioni alla musica.

Su quel palco enorme sono saliti due gruppi. Il primo, i CRANCY CROCK, era una classica formazione punk, ma con il pregevole aspetto di avere il cantato in italiano. Composizioni semplici, dunque, con una batteria che ogni tanto perdeva anche il tempo ma con ottimi cori a rimepire gli spazi vuoti che le composizioni inevitabilmente riuscivano a creare. Peccato anche per il cantato che, nonostante l'utilizzo della lingua italica, a volte era eccessivamente veloce per permettere di capirne i contenuti... ma credo che questo sia un handicap del genere musicale che stavano proponendo. Attraverso pezzi propri e riadattamenti di vecchie glorie del passato in versione velocizzata ("that's amore" è risultata abbastanza gradevole), il gruppo ha tenuto il palco per circa un'ora di musica allegra e spensierata, inducendo non pochi presenti a danzare e rotolarsi anche nell'erba. Del prato, s'intende.

Dopo di loro è quindi toccato il turno dei MERCURYO CROMO. Tre ragazzi su di un palco a proporre il loro rock di chiare ispirazioni progressive, con richiami a nomi più attuali tipo Red Hot Chili Peppers e Franz Ferdinand. Ottima la sezione ritmica, con tempi mai banali o fuori luogo, supportata da un basso molto melodico ed una chitarra mai eccessivamente invadente. Si notava purtroppo l'assenza di un cantante vero e proprio, sostituito per l'occasione dal chitarrista che, seppur con una voce pulita dopo i tempi tecnici per scaldarla a dovere, non riusciva comunque a trasmettere quella grinta necessaria quando si è sopra un palco. A volte avevo come l'impressione che basso e chitarra non legassero eccessivamente, ma in effetti la struttura dei pezzi era abbastanza complicata da capire che il brano debba essere ascoltato più volte per poterlo apprezzare appieno. Ricordo "nuovi colori", una canzone dagli ottimi passaggi ritmici e melodici. Peccato per l'affluenza di pubblico, sempre decrescente, perchè comunque il genere proposto è di difficile ascolto e forse poco coinvolgente per una sagra paesana, mentre meriterebbe una platea più attenta e motivata.

Osservazioni. Quali differenze sono riuscito a vedere, tra Genova e Bergamo? Anzitutto gli spazi. In mezzo alla pianura padana è un continuo fiorire di possibilità se solo si ha l'appoggio di qualche organizzazione che ha voglia di sbattersi un poco per mettere in piedi qualche serata musicale, visto che non ci sono limiti imposti dal territorio o da vicini che troppo spesso si lamentano per i volumi eccessivi quando si oltrepassa un certo orario. Tutto intorno a noi c'era il nulla. D'altro canto, anche raggiungere il posto non era affatto facile, ma questo vale pure per certi posti in provincia di Genova, e quindi non importa. La pubblicizzazione dell'evento non so come sia stata fatta, perchè di gente ce n'era effettivamente poca, e quindi sospetto che non fosse stato segnalato attraverso canali principali o seguiti. Anche in questo caso, come per molti eventi minori, ho quindi il dubbio che il passaparola sia ancora stato il metodo principale per spargere la voce. Il palco invece era grande, così come la strumentazione di supporto insolitamente eccessiva per quello che ritengo fosse il target della serata. Quindi? E' troppo presto per tirare conclusioni o dare giudizi. Resta il fatto quindi che aspetterò con ansia di assistere ad altri concerti o manifestazioni in loco, perchè il livello musicale era buono ed il contorno decisamente appagante. Alla prossima.

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