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Daniele Assereto
Daniele
Assereto


 
18 Febbraio 2007
COLORE

Quel colore era tutto il suo mondo. Lasciava che i suoni lo assalissero con tutto il loro candore iniziatici e smetteva di respirare, ogni volta che lo vedeva brillare davanti ai suoi pallidi occhi.
Quel colore era tutto il suo mondo. Non poteva più fare a meno dei suoi silenzi, dei suoi scoppi di risa, del suo rumore di pagine strappate dal libro dell’impassibilità divina e ricercata di un dio diesis.
Quel colore era tutto il suo mondo. Ricordava ancora il primo giorno che lo aveva incontrato, e da allora la sua vita era cambiata radicalmente, senza possibilità di tornare indietro. Non osava nemmeno immaginare cosa sarebbe stato di lui, adesso, senza di lui, senza il suo essere ed il suo avere, senza la sua più intima essenza di una tonalità superiore.
Quel colore era tutto il suo mondo. Aveva promesso a se stesso che avrebbe dedicato la sua vita a migliorare se stesso, solo per poter onorare la propria esistenza di fronte a lui. Di fronte a quel colore. Di fronte a tutto quello che vedeva e che sapeva che non avrebbe mai raggiunto senza una spinta emotiva di piena e fulgida luce. Di fronte alla partitura più incantevole che fosse mai stata scritta da un musicista impazzito per le sue stesse note, per le sue stesse mani, per i suoi medesimi pensieri. Di fronte alla vita, di fronte alla morte. Di fronte all’amore, per quel colore. Quell’unico, meraviglioso, incantato colore.
Da dove era venuto?
Non era importante. Quello che importava è che restasse al suo fianco, lungo il cammino, senza sapere dove la fatalità del destino li avrebbe condotti, insieme, nella notte incantata che ancora non volgeva al termine e che quindi sembrava sussurrare tutta la sua volontà di esistere e di perdurare in eterno.
Non era importante, non era affatto importante. Quello che importava era lui, erano loro, era quello che rappresentava e che avrebbe significato per lui. Per la sua vita. Per sempre. Per sempre? Non era importante, non era affatto importante, in fondo. Quello che importava era una sola, unica, ultima cosa.
Quel colore era tutto il suo mondo. E lo sarebbe rimasto.

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