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27 Ottobre 2005
DESTINO
Puoi confondere il fondo di una giornata dallo sbattere delle foglie autunnali sulla tua finestra chiusa, ma non riuscirai mai a sapere dove ti porterà quella briciola di incoscienza che alberga nel più profondo del tuo spirito, e cerca di prendere il sopravvento sulla tua mente, sul tuo spirito, sulla tua anima nei momenti più difficili e neri.
Professa il tuo ostentato ottimismo e piangi sulla scomparsa di persone o cose che non sapevi nemmeno che esistessero fino al momento in cui hanno creato quella voragine da cui non esiste uscita, non esiste assoluzione, non esiste memoria. Professa il tuo ottimismo e non saprai mai che cosa ti sei perso a non guardare negli occhi di quel leone morente, la cui vita è stata così piena che potrebbe essere nato più di mille anni fa, e avrebbe comunque un rimpianto per qualcosa che non è riuscito a fare.
Non piangere sul tuo futuro, sperando in eventi che non sono destinati a te, ma sorridi al presente e vivi tutto quello che non avresti mai pensato ti potesse accadere, perché è di quei momenti che si nutre il mio spirito, è di quelle emozioni che avverto la presenza quando mi perdo nella nebbia di una giornata senza solitudine.
Ho abbracciato il volo di un corvo e mi sono lasciato trascinare lontano, con lui, nel più profondo del suo cielo, per scoprire che non esiste paradiso su questa terra se non si cerca di colorare di blu la lacrima di un pesce annegato nelle sue stesse passioni. Ho abbracciato il volo di un angelo e sorriso con lui ricordando quanti secondi sono passati senza che versassi una lacrima lontana, spazzata dal suono di una piuma spezzata da un bacio sognato, dove tutto è silenzio e nemmeno gli dei oserebbero proferire verbo. Ho abbracciato il volo di un pensiero e mi sono perduto con lui, pensando a quanti sentieri avrebbero potuto seguirlo ma uno solo lo avrebbe soddisfatto fino in fondo.
Ho pianto di gioia sul mio spettro e mi sono svegliato sulla musica di un tulipano risorto, senza sapere il significato dei dubbi che esistono e continueranno ad essere versati invano. Ho pianto di gioia e mi sono ricordato di essere vivo, di essere qui, di essere in grado di capire e di sapere il significato di un bagliore in due occhi incantati, nel momento più alto di un cammino di stenti, con le nuvole bianche a testimoni silenti di un miracolo in corso. Ho pianto di gioia e mi sono spaventato per le mie stesse lacrime, dipinte nel vuoto di un silenzio segreto e segregato nel mio cuore, ove risiede la speranza. La speranza per me. La speranza per te. La speranza per noi.
Vi ho già detto che non credo nel destino?
[Commento lasciato da A.L.F. il 31 Ottobre 2005] |
Mi viene il diabete...
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[Commento lasciato da A.L.F. il 31 Ottobre 2005] |
Giusto sperare...
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