Twitter
LinkedIn
Google+
YouTube
Facebook
Daniele Assereto
Daniele
Assereto


 
1 Aprile 2005
NICOTINA IV

Sapevo. Temevo. Speravo di no. E invece, eccomi esattamente qui.
Le colonne del Carlo Felice hanno un non so che di maestoso, di grandioso, di esaltante, un qualcosa che innalza la coscienza e lo spirito anche soltanto a starvi seduto sotto. Come un piccione, in attesa.
Sapevo che aspettare senza avere il vantaggio di una sigaretta sarebbe stato difficile. Temevo che non poter andare a prendere un aperitivo a base di birra mi sarebbe costato caro. Speravo di no. E invece, eccomi esattamente qui, seduto sui gradini del Carlo Felice, sotto le sue imponenti colonne, a scrivere quattro misere parole al vento con la speranza che mi facciano sparire quei tremiti di astinenza che da due giorni mi porto dietro.
Ogni tanto mi prende la voglia di abbandonarmi all’incoerenza e mollare tutto. Mi dico che stavo bene. Mi convinco che starei meglio. Ma, per fortuna, continuo a non cedere.
Oggi ho confessato per la prima volta a qualcuno di questo mio tentativo, con voce quasi timorosa, col dubbio che tutta la mia sicurezza possa svanire se soltanto resa manifesta. Mi hanno riso in faccia. Lo capisco, in fondo. Non è la prima volta che provo a smettere di fumare. Non so se sarà così, ma in questo momento mi piace pensare che sarà l’ultima.
Sono le venti e quindici. Piazza De Ferrari, con la sera che avanza, ha veramente qualcosa di magico. Sembra quasi che sussurri parole dimenticate ai propri passanti, e li guidi sicuri vicino a quelle volte d’acqua che vi sbocciano al centro. Voci soffuse sfumano via con un carrello della spesa al termine di una lunga giornata d’astinenza, e io sono ancora qui, in compagnia del marmo bianco e fermo delle mie amiche colonne. Sono felice, anche se non ne conosco il motivo. O è la solità serenità cammuffata da gioia che mi prende in giro, in questo primo d’aprile scarno di scherni?
Non me lo chiedo, e volgo il mio orizzonte lontano, alle piante, ai bambini, ad un vecchio che fuma, ad una ragazza che ride. Volgo il mio orizzonte lontano da me, e mi sembra di essermi avvicinato. Volgo il mio orizzonte ancora più lontano, e mi assopisco la mente nel pensiero di una serata non ancora cominciata.
Se volete unirvi a me, sapete dove trovarmi. Sono ancora seduto sotto il Carlo Felice. Ma non so quanto vi resterò.

Share/Save/Bookmark




Lascia un commento:
Nome:  Per favore, scrivi i caratteri 1, 1, 2 del codice viU8
Email/web:  [facoltativo] Codice: 
Commento: 


ULTIMI COMMENTI

05/08: My BEST 10 ALBUMS
05/08: My BEST 10 ALBUMS
13/07: Ipse dixit
13/07: Cipolla
13/07: Ezio e le Scorie Lese
13/07: Cipolla
13/07: Cipolla
24/01: Cipolla
24/01: Cipolla
30/05: Ciambelle
30/05: Ciambelle
14/03: Ipse dixit
19/01: Steganografia Metallorum
03/01: Professioni
03/01: Professioni
27/11: PENDULUM
24/11: Professioni
19/07: Nevermore
19/07: Nevermore
30/12: Math

DOWNLOAD ZIP

Antro del Fato: 1, 2, 3, 4
Control Denied: 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10
Control Denied 2: 1, 2, 3
Imagine 7D: 1, 2, 3, 4
Le sole 24 Ore: 1
Lupus: 1