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Daniele Assereto
Daniele
Assereto


 
Luglio 2014

31 luglio 2014
WOLVERINE #2

1991

Are you a beer?

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30 luglio 2014
WOLVERINE #1

1990

It's beer o'clock!

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23 luglio 2014
FEAR OF THE DORK

I messaggi subliminali sono ovunque, intorno a noi: a partire dalle ultime pubblicità dell'ennesimo prodotto di largo consumo, a scritte malcelate inneggianti al sesso in un qualsiasi film Disney [questo, almeno, è di quanto ci vogliono convincere certi video che si trovano su YouTube], passando per malcelate registrazioni al contrario in famosissimi dischi rock. Da queste ultime accuse non si sono salvati i Queen, i Beatles, i Pink Floyd, gli Europe, Meat Loaf, e la lista potrebbe continuare per ore e ore...

La polemica cresce, dilaga e si diffonde nell'aria, degna delle migliori scie chimiche, trovando terreno fertile nelle convinzioni di individui dalla personalità contorta e complessa, che certo non hanno mai osservato da vicino le copertine dei Deicide o degli Mayhem, per fare due nomi metal a caso: in fondo, perché inserire messaggi subliminali quando si può benissimo scrivere direttamente tutto in chiaro?

Qualche volta, infine, la situazione assume toni veramente paradossali.

È infatti recentissima la segnalazione di una associazione cattolica [il limite tra parodia e convinzione fanatica è sottilissimo, quindi passo oltre], di cui riporto la sensazionale scoperta: "i nostri esperti di demonologia e fenomeni anticristiani hanno scoperto un altro messaggio subliminale, presente in una copertina di un album di un gruppo musicale. I rami infatti sono stati disposti per comporre la scritta satan (satana). La cosa comunque non stupisce più di tanto, viste le tinte oscure che dominano nell'immagine e vista anche la presenza di un demone".



Sì che gli Iron Maiden, nel lontano 1982, incisero il disco The number of the beast [un titolo tutt'altro che subliminale] ma in questo caso la segnalazione assume connotati veramente ridicoli. A parte che l'intreccio di rami presenti nella copertina di Fear of the dark è squisitamente casuale, ma allora se proprio volessimo trovare dei messaggi nascosti, direi che a me piace assai di più l'idea che ci possa essere "god" [DIO].



Orsù, dài. Ce lo vedete voi quel patatone di Bruce Dickinson, che ora commercia addirittura in birra Trooper, ad inserire un messaggio subliminale talmente inefficiente e sconclusionato che si sarebbe fatto ridere dietro perfino da Janick Gers? Ce lo vedete voi Steve Harris a giocare con i rametti, nemmeno si fosse perso del boschetto della fantasia della strega di Blair?

Ed è stato allora, solo allora, che ho finalmente capito.

Gli IRON MAIDEN si sono macchiati eccome della colpa imputata loro, ma non per inneggiare a Satana. Quando nel 1993 vennero in tour a Genova, svelarono il loro criminoso piano: andando a mangiare da Easy Pizza rivelarono al proprietario il vero ed unico significato nascosto che si cela tra i rami della copertina del disco. È forse un caso che la sede di VIA RUSPOLI non sia altro che un anagramma de LI SPAURIVO, un ovvio richiamo al titolo dell'album pubblicato soltanto pochi mesi prima? È un caso che l'interno 35 della sede rimandi ai 35 anni passati da quando gli Iron Maiden firmarono il primo contratto discografico, dopo aver suonato di spalla ai Motörhead?

Ovviamente no!



Ed ecco quindi la sconvolgente verità, cari amici di associazioni cattoliche, vere o presunte che siano. Niente Satana, a questo giro: soltanto una vecchia e duratura amicizia per una pizzeria di Genova che sforna pizze Heavy Metal [provate la Deep Purple per credere!] da più di 20 anni. E se proprio dovete andare alla ricerca di significati nascosti, permettete un ultimo suggerimento: avete mai fatto caso che "Iron Maiden" sia l'anagramma di "Dio Riemann"? Forse che Dave Murray volesse scalzare la Religione in favore della Matematica?

Pensateci.

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23 luglio 2014
HELLO ITTY

1984

Quando pranzi e ti sovviene Tim Purrrrry... Capisci che forse dovresti cambiare pizzeria...

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18 luglio 2014
SEMAFORI, GATTI E TOPI

Figlio di padre letterato e madre matematica, fin da piccolo mi scontrai con il ragionamento logico.
Quello che segue è un episodio che ricordo con assai piacere, avvenuto quando avevo circa otto anni: eravamo in auto fermi in coda al semaforo e davanti a noi c'erano sei o sette macchine. Quando il semaforo diventò verde, notai che la nostra vettura era ancora immobile, e la cosa mi infastidì un poco.

- Papà, il semaforo è verde!
- Sì, Daniele.
- E perché siamo ancora fermi?
- Perché dobbiamo dare il tempo alle macchine davanti a noi di partire, altrimenti ci sarebbe un incidente...
- Ma se partissero tutte insieme contemporaneamente, non ci sarebbero incidenti, perché ciascuna macchina avanzerebbe e quindi andrebbe ad occupare lo spazio liberato dalla macchina davanti, e tutti si muoverebbero.
- Certo Daniele, ma non tutti partono alla stessa maniera, e quindi per sicurezza si aspetta a partire che la macchina avanti sia già in movimento.
- Oh.

Uno dei miei primi scontri con la praticità quotidiana a dispetto dei ragionamenti matematici. Confesso che la risposta mi diede fastidio [forse perché non ero ancora provvisto di patente e non avevo ancora visto guidare mia sorella], ma col senno di poi mi rendo conto che mio padre aveva ragione. Anche se ricordo perfettamente ancora oggi gli occhi lucidi e colmi di ammirazione di mia madre.

Tutto questo è per dire che, nel famigerato indovinello "se un gatto e mezzo mangia un topo e mezzo in un minuto e mezzo, quanti gatti servono per mangiare sessanta topi in mezz'ora?" la risposta non è tre, come vorrebbero i matematici. E questo perché tre gatti non riuscirebbero MAI a mangiare sessanta topi senza vomitare ogni tanto, e dovremmo ammettere che i topi siano tutti di uguale dimensione o addormentati, altrimenti comunque servirebbe del tempo per passare da un topo all'altro o per vomitare tra un topo e l'altro.
Così, tanto per dire, eh.



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15 luglio 2014
THE EVIL CORN

1983

Non vedo l'ora che esca!

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8 luglio 2014
RAPALLO

- Salve.
- Salve, vorrei scegliere un medico curante perché ho cambiato comune di residenza.
- Okay, da che comune arriva?
- Rapallo.
- E che medico ha scelto?
- Rapallo.
- Ho capito che viene da Rapallo, ma che medico vuole?
- Rapallo!
- Mi prende in giro?
- No, vorrei il medico G. Rapallo.
- Oh. Sente già nostalgia, eh?
- Diciamo così, và...



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