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Daniele Assereto
Daniele
Assereto


 
10 Febbraio 2000
SENTENCED – CRIMSON

PAZUZU: L'ansia mi attanagliava, ero in preda agli spasmi... aspettavo questo disco come si aspetta un vecchio amico che non si vede da un po' di tempo, quando si ha paura che l'intesa che si era raggiunta sia venuta meno. Ma non era stato così. I Sentenced erano sempre gli stessi.
GATTO FENRIZ: A dire il vero il disco all'inizio mi era parso un po' piatto. Canzoni monotone, senza quella grinta che aveva contraddistinto i vecchi lavori di questo gruppo finlandese. E anche la voce non mi sembrava dare il massimo di se, con tutte le sue limitazioni ovviamente...
PAZUZU: Più il disco avanzava più mi accorgevo che cresceva dentro di me, diventava più epico, nonostante non fossero presenti quegli anthems tipici di album quali "Amok" e "Down"... ma d'altra parte erano passati 5 anni...
GATTO FENRIZ: In altre parole ero come deluso da questo disco. Mi sembrava che le idee iniziassero a scarseggiare a Tenkula & C., e che nonostante tutti i loro sforzi le canzoni uscissero tirate e per nulla spontanee e genuine.
PAZUZU: E che cosa dire della canzone "Killing Me Killing You", il vero pezzo forte del disco, con quel suo inizio pianistico da brividi e lo scoppio improvviso delle chitarre, sempre nei canonici timbri Sentenced, con quella NWOBHM decadente mischiata ad un death senza growls... non per niente la canzone era stata scelta per il primo singolo estratto dall'album e anche per il video presente sull'album.
GATTO FENRIZ: Non potevo non chiedermi che cosa sarebbe successo al gruppo se a suo tempo il vecchio singer Taneli Jarva non se ne fosse andato e non fosse arrivato al suo posto questo Ville Laihiala, la vera palla al piede dei Sentenced. Era come sentire un James Hetfield senza iniziativa che saltellava da un brano all'altro rendendoli simili l'uno all'altro... una noia! Non volevo arrendermi all'idea che un gruppo così promettente si stesse rovinando con le sue stesse mani, ma che altro potevo fare oramai?
PAZUZU: Dopo "Frozen" avevano intrapreso una strada più intimista, costruita su canzoni meno immediate a chitarre a volta più acide rispetto agli anni passati, più pause nel dipanarsi delle singole composizioni. Ma restavano sempre loro, con quella voglia di melodia, quei brani quasi ruffiani che ti rimangono in testa se non dal primo almeno dal terzo ascolto, quella finta immediatezza e quei testi tristi, melanconici e tetri. Era possibile perdersi nella musica dei Sentenced, e ritrovare la strada era veramente arduo. You've lost yourself in me... in me...
GATTO FENRIZ: Cercavo dentro di me e la soluzione era lì, a portata di mano, finlandese pure lei...

[Commento lasciato da Denise civi il 11 Marzo 2004]
beh,come non posso lasciare un messaggio a colui che ha provato a inculcarmi nella testa come si costruisce un sito Internet??????:D

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