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Daniele Assereto
Daniele
Assereto


 
27 Aprile 2007
TALLINN - GIORNO CINQUE

Siamo partiti alle sette circa dal paesino di Iecava (credo si chiamasse così, ma non ricordo con esattezza) dove abbiamo passato la notte, e abbiamo quasi immediatamente salutato il confine con la Lituania. Abbiamo puntato dritti verso Vilnius, ma abbiamo fatto tappa ad un’area di sosta lungo l’autostrada per fermarci a dormire un’oretta. Ebbene si, avevamo del sonno da recuperare. E, più o meno, l’abbiamo recuperato.
Siamo arrivati a Vilnius vero mezzogiorno circa, e abbiamo girato la città praticamente sempre in macchina. La capitale della Lituania si presenta più grande e frammentata rispetto a Riga o Tallinn, nel senso che non ha un centro storico ben presente e piazzato in cui siano presenti tutte le bellezze architettoniche da visitare, ma ha disperso le sue bellezze un po’ in giro, così, come meglio pareva a lei. Insomma, senza una cartina della città ed una buona giornata a disposizione, credo sia impossibile affrontare degnamente Vilnius. In altre parole? Abbiamo girato per un’oretta la città in macchina, e poi abbiamo deciso di allontanarcene.
Purtroppo, bisogna dire che i cartelli stradali in questi posti lasciano molto a desiderare, perché ci siamo mezzi persi imboccando stradine secondarie praticamente prive di indicazioni ben precise, ma questo ci ha permesso di attraversare dei paesaggi lituani che altrimenti ci sarebbero rimasti ignoti, visto che ha una rete di autostrade piccola ma abbastanza efficiente. Lungo le vie minori ci siamo quindi imbattuti in “Pusynèlis”, una locanda tipica dove ci siamo potuti rifocillare un poco con piatti tipici a base di sfornati di patate con bacon, uova e altra roba buona.
Ci siamo quindi rimessi in cammino, abbiamo attraversato nuovamente il confine polacco, e abbiamo iniziato ad attraversare le Polonia nella sua parte alta. Bisogna dire immediatamente che il nord è messo decisamente meglio rispetto al sud. Sarà perché la zona da noi attraversata è più turistica per i laghetti sparsi e presenti ovunque, ma le strade sono decisamente più belle e ben tenute e di conseguenza si viaggia decisamente meglio. Anche i paesi ai lati della via paiono più curati, ed il panorama che ci sfrecciava a fianco era molto più simile alla Lituania e ai suoi campi da golf che non alla stessa Polonia del sud.
Abbiamo attraversato senza indugi la città di Olsztyn e proseguito fino alle 19 circa, quando abbiamo trovato a Rapaty (credo) le indicazioni di un albergo lungo la via dove ci siamo quindi fermati per la notte. Il proprietario, che non ci ha nemmeno chiesto i documenti e non parlava una parola di inglese, ci ha indirizzati da un suo amico per cena ove Alf ha preso un piatto tipico che si è rivelato molto simile alla nostra trippa genovese. Ci siamo fatti consigliare dal simpatico gestore su alcune bottiglie di vodka polacca e poi siamo andati a dormire, ancora provati per il viaggio e la nottata precedente. Erano le 21 circa.

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