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Daniele Assereto
Daniele
Assereto


 
24 Maggio 2009
ISTANTANEE DELL'EUROPA - PUNTATA 1

Ricordo ancora quel tramonto lontano.
Era l'estate del 2006, e avevo solamente quattro giorni di vacanza a disposizione. Salito in macchina, avevo iniziato a vagare per l'Europa alla ricerca di qualcosa di cui avevo veramente bisogno. Libertà. Sogni. Immagini da imprimere a fuoco nei miei occhi per poterle ricordare per sempre. Luoghi che avrei sempre voluto vedere, o dove mi sarebbe piaciuto tornare. Libertà e sogni, dicevo. E uno dei miei sogni, in quella calda estate, era riuscire a vedere il tramonto sull'oceano.
Ricordo che oltrepassai Amsterdam senza nemmeno fermarmici che il sole si stava già avvicinando pericolosamente all'orizzonte, e gli ultimi chilometri li guidai con il terrore di non riuscire ad arrivare in tempo. Ma così non fu, per mia fortuna. Vicino alla città di Haarlem, abbandonai quindi la macchina vicino alla spiaggia e mi diressi verso l'acqua. C'erano stabilimenti balneari tutto attorno, ma l'accesso alla spiaggia era libero. Osservai con curiosità i giovani del posto che si stavano raccogliendo in un locale proprio sul mare, in quella che penso sarebbe stata una splendida festa notturna. Sentivo l'agitazione nell'aria, ma i miei pensieri erano altrove: non vedevo l'ora di assistere a quello spettacolo per cui avevo guidato fin lì, quel giorno, e che tra pochi minuti si sarebbe parato davanti ai miei occhi.
I minuti trascorsero lentamente, e feci ancora in tempo a passeggiare a piedi nudi sul bagnasciuga e cenare in spiaggia mentre aspettavo che il sole giallo si sciogliesse in quella distesa d'acqua infinita e sommessa. E alla fine, giunse finalmente l'ora.
Il sole assunse un color turchese nel giro di pochissimo, un colore che non mi sarei mai aspettato, e tutto mentre le nuvole conservavano ancora il colore originario dei caldi raggi di pochi minuti prima. Le onde continuavano senza sosta a limare le orme dei bagnanti che oramai erano tornati alle proprie case, e i pochi gabbiani che fino a qualche tempo prima sgambettavano sicuri, avevano oramai ceduto il posto ad un silenzio rotto solamente dalle voci lontane dei ragazzi che si preparavano a fare festa.
Se chiudo gli occhi, quando il vento caldo mi accarezza la testa in queste serate di afa e calure primaverili, mi sembra ancora di essere in Olanda, in quel giorno d'estate, con il sole che mi saluta e si tuffa in un arrivederci. Se chiudo gli occhi, mi sembra ancora di sentire il freddo vento che si alzò quando il cielo iniziò finalmente ad oscurarsi, e capii che il giorno era oramai giunto al termine. Se chiudo gli occhi, so di essere ancora là, con una piccola parte di me. E a quella piccola parte, sorrido e scrivo il mio arrivederci.



Il giorno dopo attraversai tutto il Belgio. Di cui non so scrivere niente, perchè la nebbia che mi assalì la mattina non si dileguò finchè non raggiunsi il confine con il Lussemburgo.

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