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Daniele Assereto
Daniele
Assereto


 
Luglio 2007

31 luglio 2007
LA FAVOLA DI ALFREDO

1106

Per maggiori dettagli, potete leggere la favola su Genovatune...

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30 luglio 2007
ALI DI SERPENTE 6/23

1105

Sempre Luna Lanzoni. Ma non avete ancora letto il suo libro? Pentìtevene! ^_^

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29 luglio 2007
IL CAST, PARTE SECONDA

1408

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29 luglio 2007
LA FAVOLA DI ALFREDO

Lasciate che vi racconti una favola.

C'era una volta... una città, un antico e nobile porto di mare. Questa città era un importante scalo marittimo, e punto d'incontro di commerci in tutto il Mediterraneo. Il suo centro storico era un vero e proprio ricettacolo di culture, e vi si trovavano popolazioni provenienti dai quattro angoli del globo. Poi, col passare dei tempi, quello stesso centro storico degradò sotto gli sguardi indifferenti degli stessi abitanti, fino a diventare ritrovo abituale nonchè casa di spacciatori e delinquenti di ogni risma. La popolazione cercava di sanare quelle zone, ma invano. La soluzione migliore era ancora girare al largo da quelle vie buie, da quelle piazzette sporche, da quei vicoli in cui non filtrava nemmeno la luce del sole.

Innumerevoli, erano stati i tentativi di risanamento. Alcune vie venivano man mano ripulite, abbellite, colorate, ristrutturate. Una di queste era piazza di Santa Brigida, subito sotto quella via Balbi di universitaria memoria. Incastrata tra le oscurità di via Prè ed una volta che faceva da tetto ad una ripida scaletta, piazza di Santa Brigida presentava al suo centro un antico "truogolo", una sorta di insieme di fontane il cui utilizzo oramai risale a tempi di cui nessuno sembra serbare più memoria, come se fosse imbarazzante ricordare le proprie radici culturali. Tra le iniziative messe in atto per risanare la piazza vi era la realizzazione di concerti, più o meno acustici, onde riuscire a far conoscere quell'angolo di Genova a persone che non ne avrebbero nemmeno sospettato l'esistenza, in modo da renderla quasi un punto di passaggio o quantomeno un ritrovo di persone normali. Ma che cos'è, in fondo, la normalità?

Il 28 luglio 2007, in occasione della Tall Ships Night, in piazza Santa Brigida vi era in programma un doppio concerto acustico, chiuso dall'esibizione di Marcella Garuzzo. La sua voce virtuosa, pulita e melodica, unita a suoni di chitarra dalle chiare origini folk e accompagnati da un percussionista che sussurrava quasi le sue parti per non invadere eccessivamente la musica stessa, erano una vera e propria delizia per le orecchie dei presenti. Gli spettatori infatti parlavano a voce talmente bassa che quasi non si riuscivano a sentire tra di loro, per timore di infrangere la magia di quegli istanti e non volendo disturbare l'atmosfera stessa che vi si respirava. Ma ci avrebbe pensato qualcun altro, ad interrompere l'incanto di quei fili musicali che stavano unendo come in una ragnatela sonora le anime di musicisti e pubblico.

Poco dopo lo scattare della mezzanotte, più puntuale di una strega in ritardo per il suo sabba satanico, ecco uscire da un portone una figura incorniciata dalla sua camicia aperta e dal petto in bella evidenza, pronta a scattare in piena direzione del palco, proprio davanti al truogolo. "Dovete smetterla, qui c'è gente che vuole dormire". A poco valsero i tentativi degli organizzatori di spiegargli che avevano tutte le autorizzazioni per poter effettuare quel concerto, e che avrebbe dovuto essere grato di quelle iniziative che servivano per riportare un po' di serenità e civiltà in un quartiere dove, in fondo, era lui che viveva, ed era sempre lui che poteva rischiare la vita uscendo di casa ogni giorno. "Quando c'erano gli spacciatori, almeno c'era più silenzio". Gelo. L'inverno era appena sceso a Genova, in piena estate. Brividi. Tutti i presenti non riuscivano a capacitarsi di aver davvero udito quelle parole, che suonavano più fredde della lama di un coltello bagnato che scorre lungo la spina dorsale. Dall'alto di una finestra, in piena oscurità, risuonò la voce "Alfredo, vieni su, che poi ti senti male!" e tutti gli sguardi si girarono, invano, alla ricerca dell'origine di quei nuovi suoni. Ma oramai era troppo tardi.

La serata era finita, e con essa la magia della musica e le speranze per una Genova nuova, pulita e migliore. Non sempre le favole hanno un lieto fine: a volte, basta un Alfredo e si torna a casa con l'amaro in bocca, come dopo aver bevuto un caffè con due gocce di limone dentro. Smettiamola quindi di raccontarci favole. Il lupo cattivo, in fondo, non esiste. Non più. Ha trovato dimora proprio dentro di noi, e non vuole più saperne di uscire. Si trova bene. Molto bene. Fa caldo, lì dentro. Molto meglio che restare fuori, al freddo. Nonostante l'afa di queste ore, Alfredo è infatti riuscito a far mancare il fiato molto più di un solleone. Ma per porvi rimedio, non basta mangiare leggeri e bere tanto, come suggeriscono certi pannelli luminosi in giro per tutta Genova. Certe realtà, sono più difficili da digerire. Noi non siamo lupi cattivi, non siamo in grado di mangiare in un sol boccone tutto il male del mondo e digerirlo senza piangere. Serve tempo, pazienza e costanza. E chissà che, per allora, le favole non tornino ad avere un lieto fine...

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29 luglio 2007
PROGRESSO

1104

Sacrosante verità...

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28 luglio 2007
MY BEAUTIFUL DISCO

Tutto è cominciato per caso, o per destino, grazie a te. Ricordo ancora perfettamente quelle ore in quel caldo pomeriggio estivo, in cui iniziasti a parlarmi di lui.
"Capisci? Adesso la gente si avvicina alla sua musica solo perchè è di moda, perchè fa ballate d'amore, perchè è orecchiabile, perchè ha lo stesso produttore di Bon Jovi, ma non è stato sempre così. Una volta lui scuoteva la coscienza delle persone, le traumatizzava sul serio, e i suoi concerti rischiavano sempre di essere soppressi. Era il mito di una generazione. E' stato negli anni '70 quello che Ozzy Osbourne è stato negli anni '80 e Marilyn Manson negli anni '90. Ha iniziato a portare il teatro e l'orrore sui palchi dove suonava, e da allora è stato un po' imitato da tutti, ma mai raggiunto nella suo completezza. Era affascinante, sul serio. Dovresti andare a cercare i suoi vecchi album, invece di commettere l'errore che fanno tutti e soffermarti soltanto sui nuovi. Veramente, provaci."
E così feci, dopo quell'estate: andai alla ricerca dei suoi primi lavori, per scoprirne l'intensità e poterne parlare nuovamente con te. Ma era destino che non vi sarei mai riuscito. Una sera di luglio, nemmeno un anno dopo, un incidente in strada ti ha portato via.
A me è rimasto quindi solo il ricordo di un'amicizia, oltre alle note di Alice Cooper. E tutte le volte che le ascolto, tutte le volte che quelle canzoni ricominciano a riempire il silenzio dell'aria tutto attorno a me, non posso fare a meno di tornare con la memoria a quei giorni, a quelle ore, alle tue parole. Ripenso a tutto quello che mi dicesti, e a quello che purtroppo non siamo mai riusciti a raccontarci. Chiudo gli occhi. E sorrido al vuoto.
Grazie ancora, Massi.

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28 luglio 2007
TALL SHIPS

1103

Per maggiori informazioni sulla serata, guardate QUI. Io probabilmente transiterò per piazza S. Brigida dove dovrebbe suonare Marcella Garuzzo, e poi pascolerò in giro... ^_^

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27 luglio 2007
ALI DI SERPENTE 5/23

1102

Riprendiamo il discorso lasciato in sospeso. Le frasi sono sempre tratte dal libro di Luna Lanzoni, eh!

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26 luglio 2007
MILKOUT!

1101

Mi raccomando, venite tutti al Milkout eh! Il posto è figosissimo!
Ah, Mosco fa riferimento alle Suicide Girls, ovviamente... ^_^

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25 luglio 2007
SIMPSONS

1100

...e voi, non lo state aspettando, il film? E non avete ANCORA provato a farvi l'avatar dal sito ufficiale? ^_^

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24 luglio 2007
TEMPO E SPAZIO

1099

Ho propositi suicidi, lo so... ^_^

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23 luglio 2007
DISEGNATORI

1098

Touchè: giusto per mettere le cose in chiaro, e dichiarare pareggio!
Se poi voleste vedere qualche foto della serata, le trovate nell'album di Ciemmerre. Ribadisco che LORO sanno disegnare, io no. E... Lucio... "se questi sono cinque..." ^_^

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22 luglio 2007
STRIP 28

1407

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22 luglio 2007
MOTOCICLISTI

1097

Rido da solo. La storia, ovviamente, non è di Wolf ma è stata presa da un forum, cercando su google "estetica motociclista".

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21 luglio 2007
CALDO

1096

Gli anni passano, il caldo resta.

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20 luglio 2007
CARTA

1095

L'ecologia è importante...

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19 luglio 2007
LIGURIA

1094

E' divertentissimo cercare i propri cognomi su GENS

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18 luglio 2007
TELEVIDEO

1093

Battuta che mi era rimasta indietro... ma Paso l'ha sentita in diretta [fortunello, nè?]! ^_^

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17 luglio 2007
TENDE DA SOLE

1092

Meglio da sole che da male accompagnate...

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16 luglio 2007
EUTANASIA

1091

Enfatizzo, eh. Enfatizzo.

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15 luglio 2007
MUTANDE

1090

Un omaggio al padre del Pendino, per la perla di saggezza.

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14 luglio 2007
STRIP 27

1406

Nota: questa è ancora Fantascienza, se sai leggere l'inglese guarda qui.
Se parli tedesco guarda qui, oppure qui per il resto del mondo.

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14 luglio 2007
GALLA

1089

Tutti galleggiamo, qui...

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13 luglio 2007
TRANSFORMERS

1088

Chi non se l'è mai chiesto?

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12 luglio 2007
RISPOSTE

1087

...sono dentro di noi. Epperò sono sbagliate.

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11 luglio 2007
SEMPRE PIÙ PANDA

1086

Adorabile.

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10 luglio 2007
BORBEROCK

Che cos'è, che fa di un festival un evento? Che cos'è, che rende un festival un punto di riferimento, un'occasione da aspettare di anno in anno, una gioia per gli occhi, le orecchie e l'anima? Tante cose, io penso. L'atmosfera, l'organizzazione, il luogo. Le persone. Il caso. La passione. Dal 6 all'8 luglio s'è svolto il Borberock, a Borghetto Borbera come dice il nome, ed è stato un insieme di tutte queste cose. Un manipolo di persone si sono ritrovate nel campo sportivo di Castel Ratti, per l'occasione ripulito e rimesso a nuovo in una settimana di intensi preparativi. Riesco ad arrivare in loco alle quattro del pomeriggio inoltrato, sotto un sole ed un vento preoccupanti, e dopo un rapido giro di saluti vado a posizionare la mia mini-tenda nell'area appositamente preparata, pronto per resistere alla tre giorni di musica: ed è infatti dopo poco che iniziano le danze, ed io prendo il taccuino per appuntarmi qualche sparuta impressione.

Ad aprire i concerti, poco dopo le 18, sono i VIOLA PUK, gruppo dalle distorsioni un po' gratuite, con pezzi molto strumentali. Il caso vuole che al chitarrista si rompa una corda durante l'esibizione, ma sono incidenti che possono capitare. Ottima la fine con un brano dei Velvet Underground. Dopo di loro si passa ai 5 HORIZON, duo (basso + chitarra) acustico, caratterizzati da una voce melodicamente graffiante, con brani un po' lenti ma discretamente ritmici. Poi vengono i GREY FOX, che iniziano lo spettacolo con "american idiot", giusto per far capire i propri intenti punk. Sono nel frattempo già sopraggiunte le 19 ed il poco pubblico inizia a ballare. Segue immediatamente "when september ends" e avanti così, tra cover e pezzi propri. Con i LACK OF RESORT il metallo della morte scende sul campo di calcio e la gente si avvicina ulteriormente al palco. Riff quadrati e grawling acuto: il Borberock si sospende temporaneamente per far spazio al Borbemetal. THE HI FEVERS sono invece un trio indie rock con canzoni a volte sul post grunge e arrangiamenti vocali maschili e femminili a cura del bassista e della chitarrista. Peccato che l'ora di cena abbia allontanato tanti presenti, perchè le sonorità alla Franz Ferdinand soddisfano (almeno il sottoscritto, s'intende). Viene quindi il turno dei PASSOVER, ensamble grunge con tendenze stoner e chitarre ritmiche sempre in prima linea. Non male il cantato italiano, che enfatizza il ritmo suffragato da un'ottima batteria solo a tratti un poco arrogante: è con questo gruppo che le tenebre iniziano a calare sulle sponde del torrente Borbera. Si passa quindi ai NADAR SOLO, fautori di un pop accennato su basi rock accattivanti, con influenze disorganiche e fatiscenti dal nulla carpite. Il cantato italiano rende, se non si fosse ancora capito che mi piace, soprattutto su partiture di batteria mezze sincopate e melodiche. I DEFOR MACHINE invece permettono il ritorno sul palco del metallo, sotto forma di thrash, con un cantato aggressivo che annulla la resistenza del pubblico e una batteria che enfatizza il tutto. La serata sta oramai giungendo al culmine quando salgono i BANSHEE, col loro rock dalle influenze inglesi, ed i BOOGAMEN, le cui etnie ritmate incalzano l'atmosfera di inquieta ipocrisia sul nascere di note scandite da ritmi melodici e aritmetici.

La serata è finita, e il banchetto Genovatune può quindi smontare dalla sua felice postazione e andare a riposare. Saluto Paso e gli amici presenti, e inforco quindi la tenda. Passa la notte, ed il risveglio arriva con il sole già alto nel cielo. Dopo una lenta colazione al bar di Borghetto, rientriamo al Festival praticamente per ora di pranzo, giusto per finire dritti a fare il bagno nel fiume lì vicino. Rientriamo in zona concerti giusto per assistere ad una gavettonata che degenera quanto prima, e decidiamo che è giuta l'ora dell'anguria. Detto fatto, iniziamo a ri-allestire il banchetto di Genovatune in mezzo a fette di cocomero e sotto un sole imperscrutabile.

I concerti oggi vengono aperti poco dopo le 17 dalle CHORDEWA e dal loro rock al femminile con influenze indie: i brani sono strutturalmente non troppo banali, ma non eccessivamente amalgamati al loro interno. Un gruppo che può migliorare parecchio, ma con ottime premesse. I MOLDIG sono invece un duo caratterizzato anch'esso da una voce femminile, ma ben più calda. Una musica ipnotica, crescente, con poco chiare influenze new wave. Peccato che la batteria sia campionata, perchè forse con un musicista guadagnerebbero in presenza scenica. Nel frattempo, tutt'intorno cominciano ad arrivare alcune lambrette per il raduno serale. I SINGLE FACTOR hanno invece dalla loro un rock progressivo incantevole, con flauti e sax a condire il tutto. La voce, forse, era poco integrata nell'insieme, e a volte sembrava quasi fosse leggermente fuori tono, ma senza disturbare. Inizia, con Paso, il tormentone: "ma di tutti i posti... ma proprio lì?" Tocca quindi ai SINE': buono il loro rock ricercato, con spunti emo e atmosfere sognanti. Le canzoni sono ben strutturate, con poche parole ma ben posizionate e suadenti nel loro accompagnare la batteria. Poi vengono i MADIDO RESPIRO, dopo una pausa interminabile, e la loro musica aggressiva riempie tutti gli spazi sonori lasciati silenti per troppo tempo. Il cantante scende dal palco e canta in mezzo alla gente. Le canzoni un po' tutte uguali, dopo un po'... ma poco importa. Discorso completamente diverso per i 2 NOVEMBRE, i cui suoni hanno bisogno di ben poche presentazioni, visto che riescono sempre ad attirare verso il palco tutti i presenti. Il loro rock dalle influenze stoner convince sempre, e mi rendo conto che noi siamo solo un milione di gocce cadute dal cielo, riuniti per l'occasione tutti insieme proprio per tornare ad ascoltarli. Dopo di loro tocca al noise indie dei CUT OF MICA, sempre convincente nonostante l'apparente non linearità della struttura compositiva, acida al punto del giusto non ritorno. Gli HATTORI HANZO propongono invece un rock molto melodico, su italico idioma, incalzanti sotto il suono delle stelle oramai alte sopra di loro. Ottime le punte di ska acido ma assai gradevole e melodico. Chiudono la serata i MINISTRI e il loro rock isterico, composto da voce roca e cantato in italiano. Buona la coesione sul palco, peccato solo per i suoni che non hanno reso abbastanza giustizia. "Suoniamo per non lavorare mai".

La giornata di sabato è oramai finita, e anche stasera guadagno la tenda al culmine della stanchezza ma con un senso di appagamento notevole. Mi spiace veramente che il giorno dopo non sarò presente e mi perderò i concerti, ma purtroppo lunedì mattina mi aspetta un duro risveglio e quindi non posso fare tardi. E' quindi nuovamente col sole alto che domenica mattina mi alzo, guadagno un'altra lauta colazione al bar di Borghetto, mi concedo il secondo bagno nel fiume, ed è oramai giunta l'ora dei saluti. Arrivo quindi a casa a Rapallo nel primo pomeriggio, ma mi rendo conto immediatamente che il Borberock già mi manca, e quindi faccio immediatamente marcia indietro e torno a Borghetto, giusto in tempo per giocare ad "uno" poco prima dell'inizio dei concerti.

Partono quindi i PERCEZIONE DISTORTA, con il loro stoner aggressivo con cantato italiano a volte un po' sopra le righe, che avevo già sentiti al SantoRock, e che convincono il poco pubblico presente ma ben partecipe sotto il palco. Vi sono alcune imprecisioni di batteria ma è ottima la presenza scenica, soprattutto nel brano finale, in cui il cantante è stato coadiuvato da due volonterosi aiutanti. Vengono poi i DEIMOS: il loro rock coinvolge un po' meno i presenti nonostante una ritmica incalzante che sfocia in brani lenti e paranoicamente riflessivi, conditi con una voce lamentosa e leggermente distaccata. I DEEP THROAT invece presentano un hardcore veloce e con brani purtroppo molto simili, al punto da annoiare dopo pochi minuti. Il cantante era il medesimo dei Madido Respiro già ascoltati ieri, e proprio come ieri saliva e scendeva dal palco durante le canzoni. Ottima la sezione ritmica, nonostante il genere ahimè ripetitivo. Segue una pausa interminabile, necessaria per fare i suoni di batteria degli headliner, scandita per fortuna dalle note in sottofondo de "Le stagioni di Alice". Partono quindi i TROUBLED HEADS, gruppo punk viscerale con contaminazioni sfuse e condite da un cantato arrabbiato e incattivito dall'esperienza sui palchi. Buona la sezione ritmica ed il coinvolgimento del pubblico, dimostrazione dell'attività della scena genovese anche fuori casa. E' con la salita sul palco dei VIOLA RIOT e del loro rock graffiante e immediato, dalle scarne influenze grunge, che mi rendo conto che l'ora inizia a farsi tarda, e quindi assisto a solo poche canzoni prima di salutare definitivamente tutti i presenti e andare via. E' con profondo dispiacere che penso di essermi perso l'emo rock degli IMODIUM e il punk rock dei GERSON, ma acquisto un ultimo pezzo di serata con il cd dei THE FIRE che mi terrà compqgnia nel viaggio fino a casa, con il loro pop rock melodico e quella "small town boy" che canto a squarciagola con il finestrino abbassato.

Il Borberock è finito, e sono riuscito ad essere presente. Genovatune ha allargato i propri limiti sfociando in provincia di Alessandria, ma in certi casi mi rendo conto che non esistono confini. Non quando è la musica a decidere il proprio percorso, non quando è la passione ad aprire la strada. Rileggo quindi alcuni commenti che ci sono stati lasciati nel corso di queste sere, e ripenso alle foto scattate con Natalino. Grazie a tutti, ragazzi, per averci permesso di essere presenti ad un pezzo della vostra passione.

Shuster è mia mamma. Fantastico! Allora siamo fratelli!

Questo Borberock è fantastico! Genovatune ha organizzato veramente un bel festival... ah no, non organizzano loro. Loro hanno organizzato il Santorock... non cazzo nemmeno quello! Ma... allora... Genovatune... checcazzo fa? Scrocca birra ai festival! R'n'r!

Il fonico è veramente un coglione!

Perchè ti lamenti?

Grandi tutti specie Cut Of Mica ed i Sinè che sono troppo fichi e villosi. Borberock rulla. Come al solito peccato per la mancanza inspiegabile dei New Machine.

Io amo la nerchia d'oro!

Proquratevi la penna di genovatiun.

La Valle è una vecchia zebra in calore!!

Roberta è una scorreggiona!

Ma gli Zorn? Al Borbe?!

Vogliamo Natalino e Pazuzu nudi! ...e tutti unti d'olio!

Ci vediamo il 27 sotto a lanterna!

No! Venite al Bulldog a sentire i 2 Novembre / Zorn! E dopo lanterna... xchè c'è Jacco!

Bel festival, buona organizzazione ma si può migliorare! Fare + pubblicità!

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10 luglio 2007
MQ @ PANDA...

1085

Una settimana ad aspettare l'arrivo dei dati... ^_^

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9 luglio 2007
ALI DI SERPENTE 4/23

1084

Luna Lanzoni e il suo romanzo meritano, sul serio! Cosa state ancora aspettando? ^_^

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8 luglio 2007
PANDÀFFANCULO 2

1083

...e la PandaCam esiste sul serio! ^_^

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7 luglio 2007
BORBEROCK 2

1082

Quanti bei gruppi, eh?

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6 luglio 2007
BORBEROCK 1

1081

Borghetto, sto arrivando!

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5 luglio 2007
PANDÀFFANCULO

1080

...non sarebbe meraviglioso?

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4 luglio 2007
GRINDHOUSE PT.2

1079

Questo giusto per far capire quanto stia aspettando l'episodio di Rodriguez...

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3 luglio 2007
ALI DI SERPENTE 3/23

1078

Occhio alla scritta, eh...

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2 luglio 2007
SNORKY & BRIAN

1077

Uniamo vecchi a nuovi ricordi...

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1 luglio 2007
NIGHTCUP

E' una calda serata estiva, e mi preparo alla mia ora di relax. Apro la sdraio, la posiziono sul terrazzo, orientandola in modo che mi si pari davanti agli occhi la forma inconfondibile di Forte Ratti. Stappo una birra e la verso con calma nel bicchiere sul tavolo lì a fianco, stando ben attento a far formare la schiuma giusta. Aggiusto ancora l'altezza dello schienale della sdraio. Spengo il cellulare, per non essere disturbato da nessuno. Infine, mi siedo e faccio partire la musica. Socchiudo gli occhi.

La musica dei Nightcup è hard rock. "Golden way", il loro demo di quattro pezzi, è stato registrato in presa diretta e ne risente un po' per pulizia dei suoni e di esecuzione, ma quello che resta dopo una prima scrematura alle orecchie è il loro puro e semplice hard rock. Di chiara ispirazione anni '70/'80, i brani richiamano immediatamente alla memoria artisti quali AC/DC, un pizzico di Aerosmith e molto Ozzy Osbourne. Ovvio, l'originalità forse è da tutt'altra parte, ma non credo che sia questa la meta che i cinque genovesi si prefiggono di raggiungere. Una voce graffiante che si unisce abbastanza bene alle linee di chitarra, che a volte sono forse un po' troppo acerbe ma comunque di pieno impatto. Ho trovato gradevolissimo l'incalzante inizio di "My world", potrebbe essere la colonna sonora di uno di quei film d'azione americani di fine anni '80, uno di quelli con cui sono cresciuto e che quindi riescono a toccare certe corde della mia anima che ogni tanto mi dimentico addirittura di avere. Quattro brani che scivolano via con tranquillità, leggerezza, e si perdono nell'oblio dei tempi ricordando epoche oramai morte e ahimè sepolte. La voce, dicevo, è roca e graffiante ma ogni tanto mi sembra quasi che sia troppo relegata dall'utilizzo di quell'idioma inglese che forse poco si addice a certi passaggi melodici. Ma questi potrebbero benissimo essere dettagli.
Sicuramente c'è ancora da lavorare in pulizia ed arrangiamenti finali, ma le composizioni respirano già autonomamente e meritano quindi soltanto di crescere ancora.

Riapro gli occhi. Le stelle sono oramai alte in cielo, e mi rendo conto di essermi addormentato. La fresca brezza è arrivata a tradimento ed è riuscita a portare via la mia coscienza e con lei l'amniotica veglia. Mi risveglio quindi e mi guardo attorno. Stormi di uccelli stanno volando basso, emettendo fischi striduli che mi annebbiano le percezioni. Domani pioverà, mi dico in silenzio. E anche tanto. Chiudo gli occhi, e lascio che la musica riprenda.

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1 luglio 2007
SNOOPY

1076

Spero che Schulz non me ne voglia, per questo omaggio...
... e nemmeno Cthulhu! ^_^

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