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Agosto 2010
31 agosto 2010
L'ATTIMO FUGGENTE
- Mi stressi con Matrix 2 e 3 e poi ti piace l'Attimo Fuggente? Aaaarrrgghhhh!
- Eh? Cosa dove come quando? Attimo Fuggente cosa?
- Su Facebook hai scritto che ti piace l'Attimo Fuggente (dead poets society).
- Ah ecco. Sì. Mi piace, a te noooooooo?
- Secondo te?
- HUAHUAHUA! Peter Weir, non garba?
- Ancora mi chiedo come sia possibile che sia lo stesso regista di Picnic ad Hanging Rock...
- Huahuahua! Sì, un po' differenti.
- In generale, Peter Weir sì, ma l'Attimo Fuggente...
- E vabbè, in quel film Weir è dovuto soccombere a Robin Williams, ma a parte qualche punto in cui è eccessivamente sopra le righe lo trovo un bel film. Adolescenziale, okay, ma bello. Diciamo che mentre le ragazzine bruttine e represse guardavano e sbavavano dietro Dirty Dancing, a noi ragazzini bruttini e introversi ci piaceva l'Attimo Fuggente.
- Capitano, mio capitano? Ma vaffanculo, va'! Sì, ok, va bene, adolescenziale, ok.
- Ma...? Lo so che c'è il "ma". Lo vedo.
- Sì. Solo che non saprei da dove iniziare. Per carità, film girato da dio.
- Io ti ho spiegato in poche parole perchè salvo quel film, anche se è un fattore molto soggettivo [al solito]. A rivederlo oggi, sono convinto che troverei INSOPPORTABILI tanti momenti.
- Dal punto di vista della costruzione è un grande film. Tecnicamente Peter Weir non ha ceduto a cazzate.
- Sento ancora l'alone del MA di prima...
- Ma la sceneggiatura, santoiddio, è imbarazzante. Diciamo che per me è l'equivalente del Titanic di Cameron: il regista c'è, ma sembra quasi che stia facendo un compitino.
- Ok. Picnic ad Hanging Rock era tutta un'altra pasta, ci siamo.
- Ma ti direi anche Witness, o Truman Show (sottovalutatissimo).
- Witness sì. Truman Show è già successivo, vale lo stesso?
- In che senso?
- Che non rientra nel discorso "visti i film precedenti". Però se parliamo di film suoi in generale, okay, ci sta.
- Ah, diciamo visto quello che ha fatto in generale, esatto.
- Anche se, anche in quel caso, secondo me ha subìto un po' l'attore.
- Forse sì.
- Di Master and Commander non posso parlare, visto che lo vidi al cinema in prima fila e non ci capii un cazzo... ricordo solo che nelle scene di battaglia, con queste ue cazzo di navi che si cannoneggiavano in mare aperto, io rimbalzavo lo sguardo da destra a sinistra per cepire cosa stesse succedendo.
- LOL! Anche tu, in prima fila...
- Eh, quando si arriva tardi ma non si vuole andare a vedere un film dei Vanzina, si prende quello che c'è...
- Beh, dipende da quale film, dei Vanzina...
- Lasciami una definizione general-dispregiativa, su!
- Ok.
- Comunque...
- Ahi!
- Cosa?
- Sento che il "comunque" premette qualcosa...
- Hehe. Sì. Non posso credere che tu preferisca due non-film ad un Attimo Fuggente.
- Senza paragone. Ma proprio non c'è confronto.
- Sapevo che volevi tornare a parlare di Matrix. Lo sapevo.
- No, non ce n'è bisogno.
- Meno male!
- Poche cose riescono ad irritarmi come un branco di ragazzetti ricconcelli e viziati che si lagnano perché i genitori (che li mantengono agli studi) vogliono che vadano a lavorare anziché fare gli aVtisti... - Voglio fare il poeta! - Ma vai a scavare fosse al camposanto!
- Ecco il sunto dei poeti estinti! Era un film con pretese di ribellione giovanile. Matrix che pretese ha, a parte volerci far credere che la Bellucci sappia recitare? Che è, appunto, fantascienza.
- Ribellione giovanile in collegio pagato con i soldi di papa?
- Cosa volevi, scene alla Classe 1984 ne L'Attimo Fuggente?
- Non esageriamo. Però 'sti qua che si masturbano a vicenda facendosi i complimenti per aver scritto poesie melense e lagnose non mi sembra 'sta gran ribellione.
- La ribellione è la coltura dell'attimo, invece di cedere alla normaliblablabla...
- Papà, ti è piaciuta la mia opera? Voglio fare l'artista... - No, faceva schifo, trovati un lavoro che è meglio!
- Ho capito, stiamo dicendo entrambi che era adolescenziale. Ma in quel contesto, è pregevole.
- Fosse stato adolescenziale non ci sarebbe stato niente da dire...
- Ma lo è.
- ...tipo Pretty in Pink o 16 Candles (che resistono al tempo più che bene). Il problema è che è adolescenzial-pretenzioso.
- Ci sta, tutti gli adolescenti avanzano un bel po' di pretese!
- No, non nel senso che sono gli adolescenti ad essere pretenziosi... ma il film.
- Ma sono pretese per adolescenti! O per insegnanti.
- Uh?
- Dico solo che il film offre anche tanti spunti interessanti sui metodi di insegnamento, ed è per questo che ogni tanto lo si fa vedere anche a scuola.
- Ed è anche per questo che la scuola va in vacca. - Scendi da quel tavolo! - No, l'ho visto ne l'attimo fuggente! - Ah, ok.
- Vabbè, non è che devi fare tutto alla lettera, eh. Poi è vero, il clima di "proibito" in quel film è fastidioso, ma è ancora più fastidioso per i gggiovani, che vedono ogni decisione del genitore come un editto incontrastabile. Che poi i gggiovani in questione siano tutti figli di papà nobile, evvabbè: con i figli poveri al massimo ci fai una versione Oliver Twist: ma Polanski mica ce l'ha fatta.
- O magari Gioventù Bruciata.
- C'erano meno genitori, in Gioventù Bruciata, comunque.
- Meno genitori?
- Io ne ricordo meno. Meno presenti... ricordo male?
- Un pochino...
- Okay. Taccio.
- Il rapporto tra James Dean ed i genitori è fondamentale nel film. Poi, ok: lo dico io.
- No, ok, quello lo ricordo, però ne L'attimo fuggente ci sono PIU' coppie di genitori...
- Tirare fuori Gioventù Bruciata come termine di paragone è fin troppo facile.
- ...sembra quasi una generalizzazione.
- Sì, ma se tiri fuori un esercito di coppie e le gestisci tutte male, mi chiedo: non potevi accontentarti di una fatta bene?
- Ma non sono gestite male, sei tu che parti prevenuto! Anche l'inizio del film, quando si vedono i genitori che salutano i figli mentre li accompagnano in collegio, è significativa [mi pare di ricordare, almeno].
- [Non ricordo...]
- Vabbè, immaginati la solita scena strappalacrimoni in cui i genitori salutano i figli, e nella scena successiva i figli scoprono chi è il loro compagno di stanza per gli anni a venire. Ecco: quel saluto può rappresentare l'addio di una famiglia che non è in grado di insegnare dei valori, ma che nella sua assurdità mantiene e cerca di far crescere il proprio figlio nel miglior modo che crede possibile, senza vedere che è proprio quest'atteggiamento a far più male alla crescita. Sono le solite banalità da film per ragazzi, insomma. E con le classiche scene preconfezionate.
- Ok, molto spesso nei film per ragazzi ci sono banalità... ma queste sono terribili. Ridatemi i GOONIES!
- Lì erano bambini, è un pubblico differente.
- Sì, saranno stati anche bambini, ma alle mammolette de l'Attimo Fuggente i Goonies avrebbero rotto il culo a calci.
- Ho capito, ma le mammolette de L'attimo fuggente non avevano mai avuto a che fare con la banda Fratelli, o con il tesoro di Willie l'Orbo. Su.
- Esatto: i Goonies erano dei duri. Yeah!
- Non puoi paragonarmeli però, dai!
- Diciamocelo: se dovessi scegliere cosa rivedere stasera, cosa rivedresti? I Goonies o "capitano mio capitano"?
- Non vedendoli tutti e due da un po', li rivedrei entrambi... ma se dovessi poi scegliere di nuovo tra un mese, sceglierei i Goonies.
- Evvai, fratello, dammi il 5!
- Però non posso non farti notare che, cercando sulla Wikipedia, viene fuori che l'Attimo Fuggente ha vinto l'oscar per la sceneggiatura.
- Sì, e Obama ha vinto il nobel per la pace.
- Okay, okay. Ma tra tanti premi, proprio QUELLO? E nomination ne aveva anche per regia, film, attore prot...
- Non mi stupisce, ma neanche un po',
- La vincita in sceneggiatura? O la non-vincita nelle altre categorie?
- Sì, la vincita in sceneggiatura: è un film che trasuda american dream dall'inizio alla fine.
- Ma no, c'è solo qualche momento di epicità. Sarebbe come dire che Qualcuno volò sul nido del cuculo trasuda american dream: no.
- Non ho capito il riferimento al Nido del cuculo...
- Dico che l'Attimo Fuggente e il Nido del Cuculo hanno molti punti in comune. Soprattutto la fine: la morte di un protagonista come sprone per tutti gli altri. L'Attimo Fuggente ha preso TANTO dal Nido del Cuculo: un manicomio da una parte, un collegio dall'altra, entrambi con restrizioni...
- Oddio, è un'affermazione pesante...
- Non ce le vedi, le analogie? Il lavandino che sfonda la finestra alla fine del cuculo, lanciato dal Grande Capo, è come il gesto di salire sui banchi dei ragazzi di Williams: è un tributo.
- Ok, capito cosa intendi.
- Poi c'è il nuovo arrivato che permette una nuova visione del mondo così come loro lo conoscevano. Da una parte era un paziente, dall'altra un insegnante. E sia chiaro, non li vedo entrambi da tanto, ma se mi chiedessi se dovessi scegliere quale dei due rivedere, non avrei dubbi questa volta: sceglierei il Nido.
- Come direbbero nei salotti bene: grazie ar cazzo. Ok, ho capito cosa intendi per analogie, ma non sono convinto.
- Ribellione yeah viva Che!
- LOL!
- Sono entrambi film di ribellione e polemica. Uno più all'acqua di rose, ok, ma i temi trattati, anche se con personaggi e caratteristiche che possono risultare insopportabili, sono molto simili.
- Secondo me, ci sono differenze fondamentali.
- Viva Che?
- La prima e principale è che nel Nido del cuculo ad entrare in conflitto con il sistema d'internamento è proprio un internato, mentre ne l'Attimo Fuggente, l'azione non parte dagli studenti, ma da un professore. Quindi da un uomo dell'establishment.
- E' sempre l'elemento nuovo nell'ambiente, però.
- Sì ma essere dottore o essere paziente sono due cose ben differenti.
- E poi tieni conto che il professore era stato studente. Quindi lo spettatore non lo vede come un professore. E anche gli altri professori, nel film, non lo considerano tale, quindi non ha la forza che potrebbe avere sapendo di avere alle sue spalle tutto il consiglio direttivo scolastico.
- Il problema non è come gli altri vedono il professore, ma il fatto che non sono gli studenti a mettersi direttamente in posizione conflittuale con il sistema: c'è la manina dell'adulto che li aiuta.
- Alla fine, sì. Evvabbè, l'adulto fa la parte di colui che apre la mente, ma viene cacciato.
- In questo senso, se vuoi parlare di ospedali, allora, piuttosto che il Nido del cuculo: Risvegli.
- Risvegli non ha epicità nel finale.
- Ed anche in Risvegli c'era Robin Williams.
- Risvegli non ti lascia con una sensazione di "koncvisterò il monto!"
- No, sicuramente no.
- Risvegli ti lascia con un pizzico di depressione. Giusto un pizzico, eh. Due dita di tristezza.
- Invece il ragazzetto viziato che si suicida alla fine de l'attimo fuggente ti mette allegria? (Oddio, a me un po' sì...)
- Il Nido e l'Attimo, invece, GODI alla fine. E il ragazzetto non si suicida alla fine: il ragazzetto che si suicida è la causa di tutta una successione di eventi che porta alla consapevolezza di sè dei ragazziniviziati. La fine è il saluto al professore, sui banchi, così come la fine nel Nido è il Grande Capo che fugge.
- Nella versione che mi piace ricordare, il ragazzetto si suicida. Ed io smetto di guardare per festeggiare il lieto evento.
- Sei una bestia.
- Forse, un po' sì...
- In fondo, comunque, nessuno dei Goonies si sarebbe mai suicidato. MAI.
- Esatto: per questo i goonies erano dei ganzi!
- Su questo e sul Nido, convergiamo.
- E anche Risvegli, dai.
- E a grandi linee, anche sull'Attimo, visto che è sempre la soggettiva a separarci. Sulle cose oggettive siamo abbastanza d'accordo. Più che Risvegli comunque potevano chiamarlo Riaddormenti... tanto, finisce così.
- E poi la bestia sarei io...
- Taci, che i tuoi festeggiamenti per il suicidio del bimboviziato sono ben lunghi, visto che credo che ci sia ancora una ventina di minuti di film...
- Sì, ma con lui defunto scorrono veloci.
- Ecco, apposto.
- Papà, voglio fare l'artista! - No, i tuoi lavori fanno schifo. - Ma è quello che voglio! - Ma va a morì ammazzato, và. - Ok.
- BANG!
- Bye bye.
- Okay, okay, okay.
- Addio, e grazie per tutto il pesce!
- Queste citazioni di Adams mi mettono sempre di buonumore.
- Già.
- Un figlio con meno presenza di spirito sarebbe morto prima.
- E non ci sarebbe mancato ugualmente.
- No. In quel film poi c'erano tanti volti che hanno iniziato poi a diventare più o meno famosi, tra i ragazziviziati, quindi non riesco proprio a detestare quel film.
- Non so... l'ho visto molto tempo fa e non ne ho un buon ricordo. Credo che se dovessi vederlo oggi urlerei di dolore.
- Beh, io ho urlato di dolore rivedendo l'originale Karate Kid, due mesi fa.
- Ahahahahahahah! E cosa ti aspettavi?
- Anzitutto, non ricordavo due ore piene di NIENTE, e invece: CI SONO TUTTE!
- Bene, ora prova a rivedere anche il Ragazzo dal kimono d'oro.
- No, credo sarebbe troppo. E sì che Karate Kid almeno ad un certo punto di sono fermati, del Kimono d'oro ho dei ricordi di una serie televisiva che... mammamia... nonono!
- No, non mi pare fosse una serie tv, ma solo che ne avessero fatto, tipo, troppi.
- Ricordi vaghi, poi controllo, ma credo siano arrivati fino tipo al settimo.
- Almeno al 5° credo di esserci arrivato, dopo non saprei.
- E poi credo che fosse partita una serie, con episodi brevi.
- Addirittura?
- Perchè tanto i personaggi erano SEMPRE QUELLI, e anche la trama non cambiava. Era imbarazzante.
- Un po' sì. Ma ne percepivo il fascino perverso, come fossero film porno.
- Hehehe. Sì.
- Le piccole variazioni in trame molto simili... ma anche io ho vaghi ricordi.
- Wikipedia non mi aiuta.
- Tipo che in non so quale episodio una tipa del blocco buono (non era Kim Rossi Stuart, c'era l'altro) viene rapita, drogata e stuprata, e poi non so, forse si risolveva tutto nel torneo di karate alla fine.
- Minchia, il biondone, con la ragazza biondissima anche lei. Ecco, quello era diventato un'americanata PAURA.
- Ed era italiano, alla fine.
- Sì, lo sto scoprendo anche io, adesso. Però cercando in rete, non trovo tracce del telefilm. Vuoi dire che i 4 film con il secondo protagonista erano TALMENTE brutti che li dimenticavo ogni volta, e quando li riguardavo ero convinto che fossero differenti?
- Beh, dai, non erano poi così brutti. O meglio: erano brutti, ma mi facevano molto ridere.
- Sì, traboccavano ingenuità. Ma ti giuro che ero convinto ci fosse un telefilm. Anzi: ne SONO convinto.
- Secondo me erano (involontariamente) molto divertenti, erano una sorta di commedia napoletana ambientata in america.
- Esatto!
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30 agosto 2010
UN EVO A DAMA
Piccolo momento di silenzio per un pizzico di auto-promozione.
Preghiamo.
Fino al 15 settembre, è possibile acquistare il libro UN EVO A DAMA con il 15% di sconto, semplicemente immettendo il codice "LIBRIDASPIAGGIA305" sul sito di Lulu.com. Quindi, cosa state ancora aspettando?
"Le pedine si muovono in diagonale. Non tutte arriveranno al fondo della scacchiera, lo sanno fin dall'inizio dei giochi. È una delle regole scritte a cui non si può trasgredire. Il loro cammino non è mai diritto, e per nessuna ragione possono tornare indietro: solo ad una Dama è concesso questo privilegio, e non tutte le pedine possono aspirare a diventare Dama. Seconda regola. In più, a nessuna pedina è concesso di mettere piede in un colore differente da quello in cui sono nate, per nessuna ragione al mondo. Terza regola, non meno importante delle prime due. Adesso, il gioco può iniziare. Tutto qui. In una serie ad incastro di articoli scritti sotto forma di pensieri [ma non solo], si snoda un percorso nato da un incontro autunnale. Un incontro destinato a cambiare qualcosa, un incontro casuale, un incontro a Dama su quella scacchiera che non è altro che il susseguirsi di ore nella vita di tutti i giorni."
Lo so, scriversi un messaggio di pubblicità da soli può sembrare presuntuoso. Beh, sappiate che: lo è, e anche tanto. Come diceva Marcello Marchesi, "La pubblicità è necessaria. La gallina, quando ha fatto l'uovo, canta; l'anatra no. Nei negozi tutti chiedono uova di gallina, ma nessuno chiede uova di anatra. Chiaro?". La pubblicità è tutto. Come si fa a sapere di voler comprare qualcosa, se non se ne conosce nemmeno l'esistenza? E io so [ho già detto di essere presuntuoso?] che: voi volete comprare UN EVO A DAMA, ve lo leggo negli occhi. Negate? E io nego che sia un libro da spiaggia, come invece la promozione di Lulu sembrerebbe volervi far credere. Quindi?
E quindi, partendo da un presupposto falso, tutto il resto diventa magicamente vero. Ah, il potere della Logica. Ecco le orme di fango che restano sul pavimento della nostra memoria, dopo anni trascorsi a spingere nozioni su nozioni nel nostro inconscio, sapendo benissimo che alla fine niente e nessuno potrà mai scavalcare quell'imperituro "Infinito" di Mr. Leopardi imparato in terza elementare.
Comunque.
Una sorta di raccolta di pensieri, emozioni, articoli, in forma prosaica e non. Che cosa vuol dire? Ha, ecco la curiosità!
Osate negare ancora?
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26 agosto 2010
THE PRESTIGE
- A proposito di intrecci e complotti... il nuovo Nolan? Hai visto i trailer?
- Nu.
- Cazzu cazzu. In compenso io ho visto The Prestige, che mi mancava.
- E...?
- CAPOLAVORO!
- Mapperfavoreeeeeeeeee!
- E' splendido, tiggiuro: quando vedo i film di Nolan, quasi godo.
- Anche il valium è splendido per dormire quando soffri d'insonnia, ma non lo somministri a chi riesca a dormire già di suo.
- The Prestige ti fa dormire??!??
- Minchia sì! Visto al cinema, ho rischiato il crollo. E non mi capita spesso.
- Pazzo. Sei un pazzo.
- Ho anche la tessera, e l'attestato. Comunque: t'arrabbierai, ma l'ho trovato noioso.
- No, non mi arrabbio, figuriamoci. Al limite rimango perplesso. Ma poi ripenso al fatto che non apprezzi Matrix nella sua interezza di trilogia e tutto torna.
- AHUHUAHUAUAH! Matrix NON E' una trilogia!
- Ecco, appunto...
- Guerre Stellari, è UNA trilogia!
- Ri-ecco, ri-appunto.
- Indiana Jones, è UNA trilogia. Matrix, no!
- (LOL, Indiana Jones trilogia)
- [Anche Guerre Stellari: ho detto una, non due...]
- Il tuo irrazionale rifiuto nell'accettare l'evidenza che Matrix sia una trilogia spiega tutto (frase da leggere come la pronuncerebbe Sheldon).
- Matrix non può essere una trilogia. Ne ho le prove.
- Uuuhhhh! E quindi?
- Nei film ci sono gli attori. Gli attori recitano. In Matrix 2 e 3 c'è Monica Bellucci. Monica Bellucci non recita. Ergo: Matrix 2 e 3 non sono film. Ergo: niente trilogia.
- Sei sicuro?
- Tra "Monica Bellucci non recita" e "Matrix 2 e 3 non sono film" puoi metterci un "Monica Bellucci non fa film".
- Sei proprio sicuro?
- Oh, si.
- Sicuro sicuro sicuro?
- Tu potresti obiettare che nei film ci sono anche persone che non sanno recitare...
- No, non pensavo a quello.
- ...al che arriveremmo ad una discussione su come esistano dei film di serie A e dei film di serie B...
- Nemmeno a quello.
- ...in base alla presenza o meno di persone che sappiano recitare all'interno del film in questione, ma questo porterebbe a Matrix come una trilogia formata da film di serie A e film NON di serie A...
- (Sulla questione di serie A e serie B ci sarebbe mooolto da discutere...)
- ...il che lo farebbe una non-trilogia.
- Non pensavo nemmeno a quello. LOL!
- Ok, a cosa pensavi?
- Quindi mi confermi di essere sicuro della tua tesi?
- Certo.
- Bene. Senza entrare nello specifico, pensa un attimo a dei film che ti piacciono. Ora pensa ai cast nei film che ti piacciono. Pensa ai film che ti piacciono perché c'è il fattore G (gnugna)...
- Non sono tanti gli "attori" che azzerano il valore di un film... e anche considerando il fattore G, Monica Bellucci è uno di questi.
- Ora pensa all'abilità attoriale di molte rappresentanti del fattore G. Pensa quanti film dovrai spostare nella casella "non-film".
- Nonono.
- Oh, sì. Ad esempio I Fantastici Quattro.
- Per dirla alla V, Monica Bellucci domina.
- Vogliamo parlare di Transformers?
- In pochi sono in grado di annullare così completamente un film.
- Tipo Megan Fox.
- Ha PIU' dizione. E non sto parlando della doppiatrice.
- Buahahahahahahahahhah! Megan Fox ha praticamente due espressioni, che spesso si confondono tra loro.
- Le sa mescolare con abilità...
- Una in cui sembra voler dire che ha voglia di fare sesso...
- Monica Bellucci manco riesce a fare quello.
- ...e un'altra in cui sembra voler dire che ha voglia di ri-fare sesso, ma senza troppo entusiasmo.
- Comunque, se proprio vogliamo essere pignoli, Monica Bellucci ha smesso di fare film dopo diciamo il decimo che ha fatto. Prima, la si può ANCORA perdonare.
- Non è detto.
- Poca esperienza, cose così.
- Ha fatto porcherie anche prima del decimo.
- Ho detto "può", non "deve": si, non mi sarei azzardato a definire non-film tutti quelli in cui compare lei prima del decimo, ora invece posso farlo perchè anche se le porcherie c'erano fin da prima, potevano essere giustificate o perdonate.
- Quindi si può definire non-film anche Transformer.
- No. Megan Fox non è mica ancora arrivata a 10 film.
- Spiacente. Ti ho chiesto 4 volte se tu fossi sicuro della tua tesi, e hai sempre ribadito, quindi: la tua obiezione è respinta.
- Non è un'obiezione: è parte della tesi.
- Che non hai esplicitato prima di ribadire 4 volte i tuoi "sì, certo".
- E allora?
- Se non è stato esplicitato, non esiste.
- Nono, ci sono tante cose che non ho esplicitato prima dei 4 sì, ed esistono tutte.
- Allora non avresti dovuto dire sì. Ovvio.
- Affatto. Comunque, anche negando quella che tu chiami obiezione, al massimo tu stai cercando di dirmi che Transformer è un non-film, ma non che Matrix sia un film.
- Esatto.
- Quindi lo fai per ripicca.
- Esatto.
- Esattamente come lo sto facendo io.
- Esatto. LOL!
- Rido.
- (Io no, invece... LOL)
- Hauhuahua! E pensa che tu stai capendo la mia avversione verso The Prestige in base al mio non considerare Matrix una trilogia.
- Questo no. Consideri Scarlet Johansonn una non-attrice?
- Mica ho detto che non è un film: ho detto che mi ha annoiato.
- Ah, ok.
- Scarlet Johansson ha un altissimo fattore G. Ma sa recitare.
- Sottoscrivo. Pienamente. Infatti non ho mai pensato a lei, ma a mooolte altre.
- Hugh Jackman già meno, eh. E non accetto risposte alla "ma Hugh Jackman è Wolverine!"
- Ma Christian Bale spacca culi ai colibrì mentre volano!
- Se vedi una mela che è mezza marcia sul tavolo, tu dici che è sana o che è marcia? Jackman/Bale. Il film è...? Avrei potuto chiederti se il bicchiere sia mezzo pieno o mezzo vuoto, ma sarebbe stata più ambigua come domanda.
- Quesito interessante, ma malposto.
- Era volutamente malposta la domanda, e mirata alla conclusione.
- Ti risponderei che la mela è mezza marcia.
- Non credo. Se fosse con una metà completamente marcia, non propenderesti forse a dire che è tutta marcia, anche a discapito della metà sana? Cercheresti di mangiare la metà sana sapendo che, così facendo, non arriveresti esattamente al bordo ma ti terresti a debita distanza proprio per evitare di finire nella zona marcia?
- Non mangio mele normalmente. Comunque, no, non la mangerei.
- Fiiiiiiiiigo.
- Quindi mi stai dicendo che, secondo te, da sola l'interpretazione di Jackman fa talmente schifo da danneggiare irreparabilmente quanto di buono fa Bale?
- No, era un'estremizzazione per farti capire la mia non approvazione.
- Ah, ok.
- Non dico che Jackman rovini Bale, ma che Bale non salvi Jackman.
- E chi ha detto che Bale salvi Jackman?
- Di conseguenza, il solo fatto che ci sia Bale che mi piace tanto come attore [per non parlare della Johansson] non è sufficiente.
- Per carità, Jackman non è Di Caprio o Bale, e probabilmente non lo sarà mai. Ma in The Prestige era ampiamente in parte: non ricordo sequenze in cui sia andato fuori parte. Era un ruolo piuttosto austero, in linea con quello che fa sempre.
- Gli fanno fare quello perchè più di quello non riesce a fare.
- Ovvio, come a Ronaldinho non fanno fare il portiere, mi sembra chiaro.
- Okay, ma non è un sintomo di essere un brav'attore. E il parallelo attaccante/portiere non regge: sarebbe come confondere attore/scenografo.
- No, avrei confuso attore/scenografo se avessi detto che ad un massaggiatore non fanno fare il centravanti.
- Sono ruoli completamente differenti.
- Appunto.
- Appunto no. Per fare l'austero come lo fa Jackman, tante comparse lo farebbero uguale.
- Ammesso (e non concesso) che sia vero, è irrilevante.
- Se fosse vero, sarebbe rilevante eccome.
- Se il risultato rende, chi se ne frega di astratti giudizi sugli attori coinvolti.
- Infatti alla fine secondo me il risultato non rende. Infatti mi sono annoiato.
- La tua noia non è un mio criterio di giudizio, sorry. Abel Ferrara, che è un regista della madonna, anzi, che è un regista della stramadonna, è riuscito a far recitare, facendole rendere bene: Madonna, Asia Argento, e addirittura Claudia Schiffer!
- Ok. Chi dice niente. Io dico che The Prestige non è un risultato che renda. Tralasciando i singoli attori, il risultato sempre quello è.
- Ok, mettiamo da parte gli attori. Cos'è che non ti convince? (Per curiosità, eh, mica mi interessa convincerti del contrario...)
- Tenendo conto del fatto che non mi ricordo manco più la trama...
- ROTFL!
- ...avevo trovato alcuni stacchi quasi fastidiosi, per la serie "non ho capito cosa stia facendo" o "non ho capito cosa sto vedendo"; e anche se in alcuni film è una cosa VOLUTA, la pellicola in questione non mi ha dato questa impressione.
- Se ti interessa, questo nodo te lo posso sciogliere con la modestia che mi contraddistingue.
- Hihihi. Vai.
- Ok. Anche se un po' meno di Memento, anche The Prestige ha una struttura complessa, che nello specifico è VOLUTA.
- Okay, okay, vai avanti.
- Per il fatto che Nolan costruisce il film come fosse un gioco di prestigio, il tuo (e direi, non solo tuo) non capire cosa stai vedendo è un effetto cercato da Nolan, nel senso che se pensi al film come ad un enorme gioco di prestigio come quando sei davanti ad un prestigiatore e succedono cose che non riesci a spiegare, così Nolan intendeva mettere lo spettatore davanti al film. Secondo me, eh.
- Aspetta, aspetta: ci sono tanti film che non ho capito mentre li vedevo, per un motivo o per l'altro, ma che alla fine mi sono piaciuti... The Prestige però, anche alla fine, non mi ha lasciato questa soddisfazione di appagamento.
- (Non ho ancora finito il post sul film...)
- Quindi se il suo scopo era farmi uscire deluso come per uno spettacolo di prestigio in cui magari si capisce il trucco, allora magari c'è riuscito... ma ora aspetto che tu concluda.
- No, il suo scopo era farti dire, come davanti ad un gioco di cui non capisci il trucco (ti cito): "non ho capito cosa stia facendo" o "non ho capito cosa sto vedendo". Il fatto che ritorni più volte sul tema delle tre fasi del gioco di prestigio, non è un caso (in Nolan non c'è niente di casuale) ma è chiave di lettura del film. Sulla sensazione di appagamento delusa, invece, non posso fare nulla.
- Non lo so. Cioè, okay che gli sarà anche riuscito il non farmi capire questo o quel passaggio durante la visione, ma non sono uscito soddisfatto come se avessi visto un giuoco giuoco di prestigio: sono uscito deluso.
- Qui si parla delle TUE aspettative deluse.
- Sì.
- E anche qui non so cosa farci. Mi spiace.
- Cazzo di soggettiva.
- Io ti posso dire perché sono convinto che sia un capolavoro del cinema...
- Hehehe.
- ...ma comunque non posso fartelo piacere.
- Io sto pensando che possiamo trovare tutte le unità di misura del mondo, ma se io non ho voglia di camminare non mi importa che sia per 300 o per 700 metri. Unità di misura differenti, poi, ampliano il divario.
- Esattamente. Ed era lo stesso per Matrix. Potrei parlare a lungo del perché il 2 e 3 non solo proseguono l'1, ma completandolo lo arricchiscono. Retroattivamente. Ma se poi dici che non lo vuoi vedere, oh, sono fatti tuoi.
- L'ho già visto, e non ho tutta questa voglia di rivederlo.
- Sì, vedere valeva come apprezzare...
- Con The Prestige, visto che la sensazione era solo la noia, potrei anche prendere in considerazione di rivederlo, rivederlo per poter mettere in discussione la prima impressione, e quindi eventualmente apprezzarlo.
- Su The Prestige, l'unica cosa che ti posso consigliare è di guardarlo come faresti con Memento.
- Da solo?
- No, molto sveglio e non stanco.
- E senza distrazioni. Ok. [Comunque Matrix non è una trilogia...]
- E giusto per tranquillizzarti, dai trailer Inception sembrerebbe ancora più incasinato.
- Ottimo.
- Beh, Nolan è riuscito a rendere labirintico anche un film di supereroi. Non male, eh.
- Ti riferisci a Barman?
- Sì. Poi, alla fine, c'è sempre un substrato di preferenze. Se ci sballi con Lynch, Kubrick, Cronenberg e compagnia, allora Nolan è una festa.
- Sì. Alla fine, sì.
- Altrimenti non è che sia 'sta passeggiata di salute.
- Siamo d'accordo: il continente ci piace, al massimo è su qualche paese che facciam la guerra.
- Diciamo scaramucce, va'.
- Niente buonismi: cos'è un paese nei confronti di un continente? [molto Spok in Star Trek 2, questa affermazione...]
- Paese inteso come "Neirone" o "Davagna"?
- Sì.
- Ok.
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17 agosto 2010
CODICE DELLA STRADA
Lasciate che vi esponga un dubbio che m'ha assalito nottetempo, così che possiate darmi un vostro parere.
Si, lo so, a non dormire da soli, certi dubbi non verrebbero.
Non siate noiosi.
Comunque.
Il mio dubbio riguarda l'Articolo 186 del Codice della Strada, che per chi non lo sapesse o non lo ricordasse parla dei controlli in caso di guida in stato d'ebbrezza.
Okay.
L'argomento è il punto di partenza.
Ci sono poi due commi importanti e fondamentali.
Comma 3: "al fine di acquisire elementi utili per motivare l'obbligo di sottoposizione agli accertamenti di cui al comma 4, gli organi di Polizia stradale, nel rispetto della riservatezza personale e senza pregiudizio per l'integrita' fisica, possono sottoporre i conducenti ad accertamenti qualitativi non invasivi o a prove, anche attraverso apparecchi portatili".
E fin qua tutto bene. Proseguiamo.
Comma 4: "quando gli accertamenti qualitativi di cui al comma 3 hanno dato esito positivo, in ogni caso d'incidente ovvero quando si abbia altrimenti motivo di ritenere che il conducente del veicolo si trovi in stato di alterazione psico-fisica derivante dall'influenza dell'alcool, gli organi di Polizia stradale hanno la facolta' di effettuare l'accertamento con strumenti e procedure determinati dal regolamento".
Adesso.
E' chiaro che i due punti riportati sopra contengano dei riferimenti incrociati. E anche abbastanza preoccupanti.
Semplifichiamo il concetto: ci sono due tipi di accertamenti, quelli preliminari di cui parla il comma 3, e quelli più seri e obbligatori relativi al comma 4. Quelli del comma 3 possono essere fatti per giustificare quelli del 4. Ma quelli del 4 vanno fatti quando si è positivi a quelli del 3. Semplice e lineare.
Quindi.
Se quelli del comma 4 sono obbligatori mentre quelli del comma 3 no, e se quelli del 4 si possono fare in caso di risultato positivo a quelli del 3, non è sufficiente rifiutarsi di sottoporsi agli accertamenti del comma 3? Non possono mica costringere la gente con il solo scopo di risultare positivo per poter eseguire i test del comma 4. Certo, non è scritto da nessuna parte che non debbano farlo... ma con le buone maniere e qualche valida argomentazione forse si può raggiungere un compromesso che renda tutti felici e soddisfatti. E poi, ricordiamolo sempre: in Italia se non c'è un cartello con sopra la scritta "divieto", è come se ci fosse inciso "benvenuti, fate come se fosse casa vostra".
Dove ho sbagliato?
[Fonte: http://www.altalex.com/index.php?idnot=34126#articolo186]
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16 agosto 2010
MEGAN FOX
I particolari sono importanti.
A volte bisogna allontanarsi da un quadro per avere una visione di insieme, ma sono i particolari a rendere spettacolare un'immagine, un giorno, una vita intera. Che senso avrebbe infatti continuare a respirare se l'unico scopo di sopravvivenza fosse soltanto quello di raggiungere uno status di soddisfazione generale? Che senso avrebbe poter dire di aver vissuto una splendida giornata, senza poter ricordare che cosa l'abbia resa tale?
I particolari sono importantissimi.
Cosa sarebbe successo alla vita di Auguste Dupin se non avesse prestato attenzione ai particolari? Forse si sarebbe rilassato di più, ma sicuramente non sarebbe mai stato in grado di recuperare quella lettera rubata che, anche se perfettamente in vista, giaceva celata agli occhi di tutti gli osservatori distratti. E qui arriviamo al nocciolo del discorso: la distrazione. I particolari distolgono l'attenzione dal quadro generale? O sono i particolari a rendere merito al quadro in sè?
Lasciate che vi faccia un esempio pratico. Lasciate che vi mostri l'immagine seguente.
Su cosa ha indugiato il vostro sguardo, in questa foto di Megan Fox? Qual è stato il dettaglio che maggiormente ha catturato la vostra attenzione? Sono certo che vi possono essere tante risposte a queste domande, e alcune saranno sicuramente più curiose delle altre, ma vi assicuro che tutte vanno a rivelare un lato del vostro carattere o della vostra personalità. Un lato di voi che forse nemmeno conoscete, ma che batte dentro il vostro petto e che prima o poi si farà forza per uscire allo scoperto.
Ad esempio.
"Toh', un libro di giardinaggio!"
Okay, vi perdete nei dettagli. Sappiatelo.
"Ma ha dei pollici orribili!"
Siete dei feticisti. E non vi va mai bene niente. Però... quei pollici lì...
"Perchè il camino è spento?"
Dovreste smetterla di trascorrere le domeniche pomeriggio all'IKEA. Lo dico per voi.
"Sono ipnotizzato da questi occhi..."
Forse c'è ancora una speranza, per voi. Forse. Ora, però, dovete iniziare a pensare che le ragazze si possano dividere in tre categorie: bionde, more, rosse. No: GIF, JPG e PNG non era la risposta esatta.
Cosa ho pensato io? Niente di tutto ciò.
"...ma sta leggendo Doctor Strange!"
Okay, siamo dei nerd. Pluralis Maiestatis. Si sa: a noi piace parlare al plurale. A noi piace tanto.
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