Le ultime parole famose (recandosi al concerto):
Alberto:"Mi chi e' questo Colonna?"
Jimi:"Mah, magari e' solamente uno che fa un po' di intro prima che suoni
Gambale, magari qualche ragazzotto di qualche scuola di musica della zona".
In effetti l'ignoranza non ha confini, e per fortuna sono uno che lo
ammette. Di Maurizio Colonna non sapevo proprio nulla, e certo non mi
aspettavo di trovarmi di fronte ad un artista di tale levatura, considerato
uno dei migliori chitarristi classici al mondo, e ad una persona tanto
desiderosa di riscrivere i canoni della chitarra, di come e' vista,
ascoltata e interpretata. Io stavo solo andando a vedere Frank Gambale,
sicuramente esaltato, non troppo conscio pero' neanche di cio' che sarebbe
stato suonato. E Maurizio Colonna chi mai poteva essere?
In sostanza mi sono ritrovato a Busto Arsizio per il Festival
Chitarristico, in concomitanza col quale Gambale e Colonna hanno presentato
un loro mega-progetto, "Imagery Suite", piu' di Colonna che di Gambale va
detto: cd, video e una serie di concerti per presentare materiale scritto
piu' o meno tutto assieme e per introdurre ad un concetto che, a detta di
Colonna, ha difficolta' a diffondersi e che lui (io idem, e chi potra' mai
essere contrario?) professa come una fede nelle intervista rilasciate a
varie testate: la contaminazione (diciamo cosi') della musica classica e dei
suoi musicisti con quella moderna-contemporanea e con i suoi suoni,
soprattutto in ambito chitarristico. Praticamente per Colonna l'ambiente
della chitarra classica tutt'ora e' troppo chiuso a qualsiasi tipo di
novita', ritenendosi superiore in generale a qualsiasi modo "popolare" di
suonare le sei corde, tranne forse a mio avviso il jazz, con cui essa si
confronta spesso ma che rappresenta anche un'epoca lontana piu' di
cinquant'anni.
Quindi, come logica conseguenza della ricerca di nuove sonorita' e della
fusione con stili diversi, ecco questo project: senza band, Colonna con
chitarra classica, Gambale con acustica (tastiera ben cosparsa di
lubrificante) e qualche effetto, si sono lanciati nel live piu' sconcertante
mai visto dal sottoscritto, sia per varieta' che per divertimento (del
pubblico e degli artisti), livello tecnico, potenza, melodia, precisione di
esecuzione, incredibile insomma, quasi indescrivibile. Alcuni pezzi suonati
assieme, poi quattro brani a testa suonati da soli, poi alcuni ancora
assieme, la maggior parte basati su fraseggi di uno dei due su cui l'altro
ha aggiunto poi parti piu' o meno improvvisate, temi che si rincorrono prima
sullo strumento dell'uno, poi su quello dell'altro, Gambale che ogni tanto
saggiava la sua vena con "spazzolate" di tastiera da lasciare allibiti,
Colonna che si lasciava andare in improponibili (tranne evidentemente per
lui) arpeggi in giro per il manico, insomma se avessi solo sentito il cd
(che cerco disperatamente e consiglio vivamente) non ci crederei.
Come si capira', a distanza di qualche mese sono ancora un po' spaesato (non
ricordo quanti brani abbiano suonato, in che ordine, neanche un titolo,
etc.); d'altra parte la complessita' insita nel progetto stesso di questi
due grandi musicisti salta subito a galla se solo pensate a quante volte
nella vostra vita avete visto un chitarrista classico ed uno pop (fatemela
buona) suonare assieme; forse non si trattera' di riscrivere manuali o libri
di testo musicali, ma a mio parere questo lavoro, oltre che bellissimo,
lascia aperti orizzonti vastissimi li' dove prima c'erano solo piccoli
spiragli, abbatte una barriera e la abbatte nel modo migliore: tramite il
rispetto e l'amicizia (di Gambale e Colonna) e con la coscienza di fare
qualcosa di (In parte? Molto? Lo vedremo tra 10 anni) nuovo, stimolante.