GAMBALE & COLONNA - imagery suite live - 7/5/1999
Settembre 1999
Le ultime parole famose (recandosi al concerto):
Alberto:"Mi chi e' questo Colonna?"
Jimi:"Mah, magari e' solamente uno che fa un po' di intro prima che suoni Gambale, magari qualche ragazzotto di qualche scuola di musica della zona".

In effetti l'ignoranza non ha confini, e per fortuna sono uno che lo ammette. Di Maurizio Colonna non sapevo proprio nulla, e certo non mi aspettavo di trovarmi di fronte ad un artista di tale levatura, considerato uno dei migliori chitarristi classici al mondo, e ad una persona tanto desiderosa di riscrivere i canoni della chitarra, di come e' vista, ascoltata e interpretata. Io stavo solo andando a vedere Frank Gambale, sicuramente esaltato, non troppo conscio pero' neanche di cio' che sarebbe stato suonato. E Maurizio Colonna chi mai poteva essere?

In sostanza mi sono ritrovato a Busto Arsizio per il Festival Chitarristico, in concomitanza col quale Gambale e Colonna hanno presentato un loro mega-progetto, "Imagery Suite", piu' di Colonna che di Gambale va detto: cd, video e una serie di concerti per presentare materiale scritto piu' o meno tutto assieme e per introdurre ad un concetto che, a detta di Colonna, ha difficolta' a diffondersi e che lui (io idem, e chi potra' mai essere contrario?) professa come una fede nelle intervista rilasciate a varie testate: la contaminazione (diciamo cosi') della musica classica e dei suoi musicisti con quella moderna-contemporanea e con i suoi suoni, soprattutto in ambito chitarristico. Praticamente per Colonna l'ambiente della chitarra classica tutt'ora e' troppo chiuso a qualsiasi tipo di novita', ritenendosi superiore in generale a qualsiasi modo "popolare" di suonare le sei corde, tranne forse a mio avviso il jazz, con cui essa si confronta spesso ma che rappresenta anche un'epoca lontana piu' di cinquant'anni.

Quindi, come logica conseguenza della ricerca di nuove sonorita' e della fusione con stili diversi, ecco questo project: senza band, Colonna con chitarra classica, Gambale con acustica (tastiera ben cosparsa di lubrificante) e qualche effetto, si sono lanciati nel live piu' sconcertante mai visto dal sottoscritto, sia per varieta' che per divertimento (del pubblico e degli artisti), livello tecnico, potenza, melodia, precisione di esecuzione, incredibile insomma, quasi indescrivibile. Alcuni pezzi suonati assieme, poi quattro brani a testa suonati da soli, poi alcuni ancora assieme, la maggior parte basati su fraseggi di uno dei due su cui l'altro ha aggiunto poi parti piu' o meno improvvisate, temi che si rincorrono prima sullo strumento dell'uno, poi su quello dell'altro, Gambale che ogni tanto saggiava la sua vena con "spazzolate" di tastiera da lasciare allibiti, Colonna che si lasciava andare in improponibili (tranne evidentemente per lui) arpeggi in giro per il manico, insomma se avessi solo sentito il cd (che cerco disperatamente e consiglio vivamente) non ci crederei.

Come si capira', a distanza di qualche mese sono ancora un po' spaesato (non ricordo quanti brani abbiano suonato, in che ordine, neanche un titolo, etc.); d'altra parte la complessita' insita nel progetto stesso di questi due grandi musicisti salta subito a galla se solo pensate a quante volte nella vostra vita avete visto un chitarrista classico ed uno pop (fatemela buona) suonare assieme; forse non si trattera' di riscrivere manuali o libri di testo musicali, ma a mio parere questo lavoro, oltre che bellissimo, lascia aperti orizzonti vastissimi li' dove prima c'erano solo piccoli spiragli, abbatte una barriera e la abbatte nel modo migliore: tramite il rispetto e l'amicizia (di Gambale e Colonna) e con la coscienza di fare qualcosa di (In parte? Molto? Lo vedremo tra 10 anni) nuovo, stimolante.
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Jimi
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