BLUE OYSTER CULT
Settembre 1999
"I BOC rappresentano meglio di tanti altri quel legame perverso, insistente che esiste tra letteratura colta e metallo".
[Luca Signorelli, "L’estetica del metallaro"]
Il nucleo originario della band (Eric Bloom e Donald Roeser) e' in attivita' sin dalla meta' degli anni ’60, originariamente con il nome Stalk Forrest Group, poi come Soft White Underbelly e dal 1969 con la definitiva denominazione Blue Oyster Cult (derivante secondo la leggenda dal logo di una birra di basso costo, la Blue Oyster).
Come BOC la formazione rimarra' invariata per una dozzina d’anni: Eric Bloom (voce, chitarra), Donald "Buck Dahrma" Roeser (chitarra, voce), Allen Lanier (tastiere, chitarra, voce), Albert Bouchard (batteria, voce) e Joe Bouchard (basso, voce).
Il sesto indispensabile membro e' Sandy Pearlman: produttore, coautore e manager della band, fellow di storia della filosofia a Stanford (l'universita').
Completa il quadro la poetessa Patti Smith (compagna di Lanier) che collaborera' con il gruppo in piu' di un occasione (e che, sempre secondo la leggenda, inizialmente avrebbe dovuto esserne la cantante).
Non manca una misteriosa icona per il "culto": l’antico simbolo di Kronos (Saturno), che sara' sempre presente in tutte le copertine dei loro dischi. I primi quattro album della band (e in particolare il live ON YOUR FEET OR ON YOUR KNEES), sebbene ad un ascoltatore moderno possano sembrare piu' vicini all’hard rock, hanno segnato indelebilmente le coordinate del genere; tanto che lo stesso Pearlman ricorrera' (tra i primi in assoluto) al termine "heavy metal" per descriverne il suono. Ma cio' che davvero distingue BLUE OYSTER CULT (1972), TIRANNY AND MUTATION (1973) e SECRET TREATIES (1974) sono i testi:
"Non ci e' dato sapere se Sandy Pearlman abbia mai voluto dire di piu' di una storia di presenze aliene come tante altre, simili a quelle che ci propina X-files. Ma e' certo che il suo pubblico ha vissuto quelle stesse sue ossessioni come qualcosa di reale, troppo reale" [Luca Signorelli, "L’ estetica del metallaro"]. Ancora oggi si discute sul significato di quei testi, e probabilmente non se ne verra' mai a capo...
Con singoli quali "(Don’t fear) The reaper" e "Godzilla" (quest’ultimo tratto da SPECTRES, uno dei migliori album dei BOC) , il gruppo raggiunge il successo; quello con la "S" maiuscola, che ti fa riempire gli stadi. E per questo, a partire dal tour di AGENTS OF FORTUNE (1976) i nostri introducono il laser show nel loro act; resa spettacolare ottima, ma un disastro economicamente, per non parlare delle polemiche che tale scelta scatenera'. In ogni caso alla fine degli anni settanta questa band e' al culmine della carriera, e il live SOME ENCHANTED EVENING (1978) arriva a coronamento di un periodo magico.
Dopo un album mediocre, prodotto da un Tom Werman ancora acerbo (piu' tardi lo stesso contribuira' al successo di numerose bands, come Mötley Crüe o Twisted Sister), i BOC si affidano alle cure di Martin Birch (noto allora per i suoi trascorsi con Deep Purple e Whitesnake), e riescono a ritrovare prima la giusta via musicale, con CULTOSAURUS ERECTUS (1980) e poi la classifica, con il singolo "Burnin’ for you" tratto da FIRE OF UNKNOWN ORIGIN (1981).
Ma il destino e' bizzarro e, mentre Buck Dharma pubblica un album solista (FLAT OUT) le nubi cominciano ad addensarsi sulla carriera dei nostri: durante il tour del 1981 il batterista Albert Bouchard lascia la band. Con Rick Downey al suo posto i Blue Oyster Cult pubblicano il terzo e ultimo live album della loro storia e THE REVOLUTION BY NIGHT (1983), disco che causa la dipartita di Allen Lanier.
Un nuovo tastierista (Tommy Zvoncheck) e un nuovo batterista (Jimmy Wilcox) suoneranno sul prossimo studio album dei rinominati 3OC, CLUB NINJA (1986), che nonostante la produzione di Pearlman non ottiene il favore dei fan e causa l’ennesimo avvicendamento nella line-up. E’ Joe Bouchard ad andarsene, e a questo punto sembra proprio arrivato il capolinea per questa band, che quasi ufficialmente si scioglie.
Ma occorre a questo punto fare un passo indietro e tornare al 1981, quando Albert Bouchard lascia il gruppo. In quel periodo il batterista incomincia a lavorare ad un album solista, utilizzando vecchi pezzi che in piu' occasioni erano stati realizzati dai BOC; lo aiuta Sandy Perlman, e vengono chiamti come ospiti anche Joe Bouchard, Allen Lanier e Buck Dahrma. Nel 1984 sarebbe gia' tutto pronto ma la CBS, inizialmente interessata al progetto, si rifiuta di pubblicarlo. Ecco allora che le sorti dei cinque membri originari dei Blue Oyster Cult tornano ad incrociarsi, e comincia a prendere forma l’ idea di pubblicare IMAGINOS con quella formazione.
Nel 1987 i BOC sono pero' di nuovo in tour, con il ritrovato Allen Lanier alle tastiere, ma senza i fratelli Bouchard. Albert perde allora tutto l’ interesse per il progetto, che viene pubblicato sotto il monicher della sua band originaria. Si tratta piu' di una chimera che di un vero album: indubbiamente un capolavoro, uno di quei dischi su cui i fans ancora oggi discutono senza sosta, ma altrettanto un caso isolato nella discografia del "culto".
Dalla fine degli anni ottanta i segnali provenienti dalla galassia BOC si fanno sempre piu' rari: i loro concerti si tengono in posti sempre piu' piccoli, e loro dischi non se ne vedono piu'. Questo periodo di "oscuramento" durera' una decina d’anni, fra cambi di formazione e problemi legali con le case discografiche, durante i quali le sole pubblicazioni degne di nota sono: la colonna sonora BAD CHANNELS (1992), la ri-registrazione di vecchi classici CULT CLASSIC (1994), e la raccolta con inediti WORKSHOP OF THE TELESCOPES (1995).
Solo nel 1998 finisce l’attesa per un nuovo album, e il risultato e' piuttosto controverso. La formazione comprende, oltre ai superstiti Dharma Bloom e Lanier, Danny Miranda al basso e Chuck Burgi alla batteria; il risultato e' buono ma l’aspettativa forse era eccessiva: "HEAVEN FORBID non e' un brutto disco, specie se vi piace l’hard rock americano d’annata. Il mio problema e' che la venerazione che provo per i BOC e' tale, che quello che per gli altri e' una decente normalita', per loro e' bassa manovalanza" [Luca Signorelli, Rece su Metal Hammer]

Discografia:
  • Blue Oyster Cult (1972)
  • Tyranny and mutation (1973)
  • Secret treaties (1974)
  • On your feet or on your knees (1975) Live Album
  • Agents of fortune (1976)
  • Spectres (1977)
  • Some enchanted evening (1978) Live Album
  • Mirrors (1979)
  • Cultosaurus Erectus (1980)
  • Fire of unknown origin (1981)
  • Extra Terrestrial Live (1982) Live Album
  • The revolution by night (1984)
  • Club Ninja (1986)
  • Imaginos (1988)
  • Bad channels (1992) Col. sonora
  • Cult Classic (1994) ri-registrazione di classici
  • Workshop of the telescopes (1995) raccolta con inediti
  • Heaven forbid (1998)
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Marco LG
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