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Daniele Assereto
Daniele
Assereto


 
Novembre 2006

13 novembre 2006
RUBEN SPERA - CERCO CONTATTO

Aveva tanti modi per avvicinarvisi. Avrebbe potuto compiere dei circoli fluttuando in mille evoluzioni in aria, oppure puntare direttamente verso di essa. Avrebbe potuto fingersi disinteressata e tergiversare in un percorso dubbio concedendosi continue pause, oppure volgere in quella direzione senza mai spostare lo sguardo da essa. In realtà doveva ancora capire se era veramente interessata ad avvicinarvisi, ma in questo momento il problema era secondario. Adesso, il vero problema era convincere tutte le "altre" ad andare in quella direzione, ad andare verso di lei. Doveva parlare bene di lei. Doveva essere convincente. Doveva farlo, perchè era questo che tutte si aspettavano da lei.
Nessuno se lo aspetta, ma è un dato di fatto. E' veramente dura la vita delle mosche, quando si trattava di andare verso una merda.

Due canzoni sono più che sufficienti, per definire questo demo. Basi campionate in sottofondo, ed una semplice linea melodica scandita da una chitarra che cerca continuamente di trascinare l'ascoltatore in ritmi da canzoni da spiaggia estive. "Cerco contatto" è il titolo di questo lavoro di Ruben Spera, registrato ad inizio 2006. Due canzoni, dicevo, con nessuna pretesa specifica se non quella di condire un'atmosfera di tranquilla inconsistenza con testi semplici e abbastanza banali, il tutto con l'aggiunta di effetti sulla voce che dopo un po' iniziano a stancare. La struttura dei brani è lineare, ripetitiva, quasi ossessiva nel suo dipanarsi secondo dopo secondo, minuto dopo minuto, fino a giungere alla tanto agognata conclusione. Le melodie dopo il quarto ascolto iniziano a fermarsi, a restare in testa, a rimbalzare da una parete all'altra del cervello, ma non per la loro qualità quanto proprio per quell'ossessiva ripetitività già accennata prima. Le idee ci sono, ma sono sviluppate in modo talmente semplice che non lasciano all'ascoltatore quella voglia di ripetere il play una volta ancora, come invece accade a tutti i tormentoni estivi di cui le due presenti canzoni sono un palese nipote rinnegato e dimenticato. Le idee ci sono, dicevo, ma è l'originalità e la voglia di staccarsi da quanto si è già sentito mille volte che manca. Sempre che, in effetti, sia quello che si vuole realmente ottenere...

Alla fine, aveva ceduto. Piuttosto che tessere le lodi di quel miraggio lontano per l'ennesima volta, aveva preferito dire a tutte la verità. Aveva raccontato a tutte le mosche che quella merda era, in effetti, una merda. Nulla più. Certo, le mosche vivono nelle merde. E alle mosche piacciono le merde. Ma non per questo, bisogna dire che una merda è un diamante. Giammai. Anche se a volte, è proprio dalle merde che i diamanti germogliano.

Tracklist:
1) Cerco contatto
2) Stasera

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