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Daniele Assereto
Daniele
Assereto


 
Gennaio 2008

28 gennaio 2008
ALBA

Prendono fuoco, le nuvole. Anche a Milano.

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17 gennaio 2008
PUZZLE

Cos'è un puzzle? Un modo per affrontare i problemi, un momento di pausa nel travaglio della vita di tutti i giorni, un colorato rompicapo da affrontare da solo o in compagnia. Ciascuno ha un suo approccio per affrontare un puzzle. C'è chi separa i pezzi in base al colore, chi in base alla forma, chi inizia a fare il contorno, chi cerca ostinatamente un particolare ben preciso così come appare sull'immagine della scatola, chi tira a caso, chi demorde dopo cinque minuti e chi ci passa intere nottate. C'è chi avvicina ogni singolo incastro alla scatola, ruotandolo su se stesso, per capire a quale parte del puzzle appartenga. C'è chi riesce a lavorarci guardando contemporaneamente la televisione. C'è chi affronta prima gli angoli e chi preferisce soggetti con castelli fiabeschi.

Ma soprattutto, indipendentemente dal metodo che ciascuno di noi possa prediligere, un puzzle possiede un suo fascino indiscusso che esercita su di noi dall'alto di quel disegno che poco per volta compare. E' il fascino dell'ignoto, e allo stesso tempo la bellezza dell'essere artefici noi stessi di una composizione geometrica di cui siamo e saremo gli autori. Capire poco per volta come incastrare un'area in un'altra, capire dove cercare un determinato incastro, capire che quello che si sta costruendo non è altro che una piccola metafora della nostra medesima vita. Capire che noi stessi non siamo altro che un puzzle nelle mani di un qualche dio che ci guarda, ci osserva attentamente, ci ruota tra le sue mani e poco per volta ci posiziona in quello che sarà in nostro destino, il nostro posto finale.

Cos'è un puzzle? Un gioco di auto-coscienza e di apprendimento di noi stessi, un gioco in cui si svelano davanti a noi regole irrisolte della società e del mondo in cui nasciamo e viviamo. Un gioco perverso in cui noi siamo pedine e giocatori, un gioco incantato in cui abbiamo l'opportunità di capire meglio lo schema che si crea poco per volta davanti ai nostri occhi, pezzo dopo pezzo, incastro dopo incastro, solo per capire sempre meglio la nostra mente, ed i ragionamenti che l'accompagnano dal momento della veglia fino all'ora del torpore. Un gioco in cui non possiamo nasconderci ma soltanto cercare, continuamente o con infinite pause, di far andare tutto a posto, perchè in fondo sappiamo che sarà possibile. Fortunamente. Un gioco utopico, di cui si conosce l'inizio e si ha la presunzione di sapere che ci sarà una fine, e che questa ci soddisferà.

Una volta ho visto un puzzle affascinante: era tutto bianco, con un solo mirtillo nell'angolo in basso a destra. Quel mirtillo troneggiava sicuro e fiero da quel suo piccolo posto, eppure era grande come un dio. Era la coscienza stessa di quei 1000 pezzi che sarebbero stati tutti uguali, tranne uno. Era la certezza che esiste il caos, e l'ordine al di sopra di esso. Ho commesso l'errore di non portarlo a casa con me, quel giorno, e lo rimpiango ancora. Sarebbe stato come affrontare un foglio bianco e iniziare a scriverci sopra. Sarebbe stato come cercare di suonare la prima nota in un anfiteatro colmo di gente, in attesa di un suono. Sarebbe stato magico, e difficile. Sarebbe stato... un puzzle.

Cos'è un puzzle? Un puzzle è una vita da compiere, è un po' come un libro da leggere. Un libro in cui ciascuna pagina non sarà altro che un pezzo che si incastra nel successivo, ma di cui non abbiamo lo schema in copertina e di cui quindi non conosciamo affatto la fine. Ma quando arriverà, sapremo che è quella che ci doveva essere, che è perfetta, e che sarà la rappresentazione finale di tutto quello che abbiamo letto fino ad allora. Non tutti i libri sono dei puzzle perfetti. Di alcuni possiamo intravedere la fine dopo poche pagine, e leggere le successive per il solo gusto della lettura. Ma ci sono libri, e puzzle di conseguenza, che non ti permettono di capirne lo schema fino a quando non avrete posizionato quell'ultimo piccolo e nascosto pezzo, e fino a quando non avrete voltato quell'ultima pagina. Ci sono libri che sembrano volerti far scoprire te stesso narrandoti la vita di qualcun altro. Ci sono puzzle che ti rapiscono la mente fin da quando ne leggi la prima pagina. "La collezionista di sogni infranti", di Barbara Baraldi, è uno di questi puzzle.
Buona lettura.

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